Adoro la nuova pubblicità del Kinder Bueno, con la preziosa collaborazione dei “The Jackal”. Prima di immergerci nell’analisi di questa pubblicità, guardala cliccando su questo link.
Ciro, anche se gliene capitano di tutti i colori, è sempre di buonumore. Il suo amico Simone, stupito e un po’ irritato, gli chiede come può essere sempre così. La risposta di Ciro è magistrale, e va ricordata e praticata.
Il segreto è tutto qui dentro. Devi allenare la mente, così Mr. Buonumore è sempre attivo!
Alla fine della pubblicità, Kinder Bueno ribadisce: «Allena il buonumore!».
Eccola la magia. Un verbo e un nome accostati: allenare e buonumore. Ebbene sì.
Il buonumore è frutto di quello che ci capita? Sentirci bene o male dipende dai mille eventi che caratterizzano la nostra vita quotidiana? Insomma, la felicità deriva dall’esterno?
No. Le evidenze quotidiane suggeriscono l’opposto. C’è chi, tra mille disgrazie, è felice, e chi, circondato da mille agi, si sente solo e triste. Un’immenso potere nasce da come percepiamo la realtà, e da quello che scegliamo di FARE.
Nella pubblicità di parla di allenamento: la felicità, come un muscolo, può essere allenata e rafforzata. Si tratta di un’arte, che si impara camminando. Si tratta di scegliere un modo funzionale di percepire la realtà.
Questa pubblicità ha un potere immenso. Molti, vedendo Kinder Bueno sugli scaffali, accederanno ad uno stato di buonumore: insomma, una buona base che può condurre all’acquisto.
Indipendentemente dal prodotto (sul quale acquisto si può essere favorevoli o meno), la struttura della pubblicità è geniale e fortemente efficace: un forte ancoraggio tra il prodotto e il concetto di buonumore (una nominalizzazione piuttosto vaga, a cui ognuno dà il suo significato). Anche il consiglio della pubblicità, che va al di là del prodotto, è interessantissimo: allenalo, il buonumore. Puoi farlo: dipende da te.
Insomma, complimenti a Kinder Bueno e The Jackal.
E tu, caro lettore, ricordati di allenare il buonumore 🙂 !
A presto,
Mattia
No papaye 