I bisogni umani secondo Erich Fromm

In uno dei suoi libri più belli, “The Sane Society”, Erich Fromm esprime le sue idee circa la particolare condizione dell’essere umano su questo pianeta, e circa i bisogno che nascono da questa stessa condizione.

Secondo il psicoterapeuta di origini tedesche (ma poi emigrato negli Stati Uniti, Messico e infine Svizzera), se consideriamo gli animali, scopriamo alcune differenza di grande importanza rispetto agli esseri umani. Le risposte degli animali rispetto al contesto circostante sono in gran parte determinate dalla loro genetica, senza l’intervento della coscienza morale o di ragionamenti di natura logica: per questo motivo, l’autore afferma che in fondo, gli animali vivono nella natura, secondo natura. Non c’è nessun abisso, nessun baratro che debbano superare, per sentirsi parte del mondo naturale.

Per l’essere umano, la situazione è sostanzialmente diversa. Apparteniamo al genere Homo Sapiens Sapiens: non solo siamo sapienti, ma anche sappiamo di sapere, oltre a possedere delle doti immaginative e di ragionamento che nel mondo animale, tipicamente, mancano. In conseguenza a questo, l’essere umano sente la necessità di trascendere il proprio ruolo di creatura (nel senso di essere stato creato), per divenire egli stesso un creatore, per trovare nuove e più profonde forme di unità con la natura che lo circonda. Da questa particolare condizione dell’essere umano, nascono dei bisogni:

  • Bisogno di unione: l’essere umano è un essere sociale, e percepisce la profonda esigenza di sentirsi vicino agli altri esseri umani e alla natura stessa, dalla quale la sua consapevolezza, immaginazione e doti di ragionamento logico l’hanno allontanato.
  • Bisogno di trascendenza: come menzionato sopra, l’uomo sogna, dal suo stato di creatura, di diventare creatore. Insomma, desidera utilizzare le sue risorse mentali, logiche e affettive per dare il suo contributo nel mondo.
  • Bisogno di radicamento: per trascendere se stesso, e per costruire dei ponti verso la natura e verso le altre persone, è anche importante sentire di avere delle radici che ci nutrono, e che ci conferiscono una solida base dalla quale possiamo dare. Secondo l’idea di Fromm, tale radicamento trova compimento nei sentimenti di fratellanza verso gli altri essere umani e nella sensazione di rinnovata unione con la natura (da costruire durante la propria esistenza, in conseguenza all’iniziale senso di separazione menzionato sopra).
  • Bisogno di un senso di identità: ognuno di noi è chiamato a scoprire ogni giorno di più in merito a se stesso/a, e a rispondere alla domanda “io chi sono?”. Con le nostre azioni, con le nostre intenzioni, con l’impronta che lasciamo nel mondo, contribuiamo gradualmente a costruire un senso di noi stessi.
  • Bisogno di una cornice di orientamento e di devozione: tra senso di identità e trascendenza, l’uomo sente il bisogno di donare le proprie risorse verso un qualcosa che è più grande di sè, che orienti le sue azioni e che gli permetta di percepire il tutto da una prospettiva più ampia e più completa, che lo trascenda e includa allo stesso tempo.

Insomma, dalla particolare condizione della natura umana derivano dei bisogni, e una delle principali idee di Erich Fromm, è che tali bisogni (che comunque necessitano di essere soddisfatti) possano essere incontrati in modo produttivo o improduttivo, con ulteriori influenze della società di cui facciamo parte (che tende a costruire delle strade comunemente accettate, su come si possa navigare nella direzione di questi bisogni).

A presto!

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