Questo il titolo dell’ultimo libro del Dalai Lama, scritto insieme a Sofia Stril-Rever. Un vero e proprio manifesto per portare nell’atteggiamento di ciascuno di noi elementi di altruismo e interesse globale.
Per quanto i governi e le associazioni possano congiuntamente fare per il nostro pianeta, nulla può eguagliare la forza sprigionata da una consapevolezza individuale che si sveglia e agisce. Tutti siamo chiamati ad osservare la realtà e notare quanto dipendiamo gli uni dagli altri. Sono passati i vecchi tempi dei piccoli contesti paesani e nazionali: le sfide che affrontiamo oggi sono di portata mondiale, e l’ottica in grado di risolverle non può far altro che lasciare il parziale per avventurarsi nel tutto.
Nel libro gli autori parlano del concetto di responsabilità universale: se ognuno di noi non possedesse che il necessario, nessuno dovrebbe farne a meno. Invece, molti hanno troppo e moltissimi hanno poco niente. Un poco niente che, con i nostri canoni di vita agiata, non possiamo neanche immaginare e comprendere.
È tempo di agire. È tempo di riconoscere che, invece che sfruttare le risorse del pianeta, possiamo considerarle un privilegio e gestirle in modo equilibrato e coerente con il concetto di Planet Boundaries, molto usato in ricerca. È tempo di notare come ogni nostra azione ha influenza sul tutto.
Un piccolo sorriso, donato ad un passante, può far scrosciare a lungo termine un torrente di amore. Magari quella persona aveva bisogno proprio quel sorriso, in quel momento, per trovare le energie da investire in nuovi progetti meravigliosi.
Per quanto siano grandi le sfide ambientali che affrontiamo, conosciamo il giusto mix di ingredienti per affrontarle. Tanto amore, abbondante compassione, un’ampia spolverata di realismo proattivo e possiamo infornare la torta delle nostre nuove iniziative. E, aprendo il forno, si sentirà un profumo meraviglioso.
Un abbraccio,
Mattia