Timore del giudizio altrui

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Ciao! Ti è capitata questa sensazione, vero? In alcuni momenti ti senti padrone/a di te stesso/a e delle tue azioni. In altri momenti vacilli, disorientato/a da quello che le altre persone possono pensare di te. Di chi sei, di cosa fai, di come ti vesti, di quello in cui credi.

Il giudizio è un elemento caratteristico, almeno nella società moderna occidentale, del comportamento umano. Guardando le altre persone, pensiamo di sapere chi sono, perché fanno quello che fanno, e spesso ci ergiamo a sapientoni, pretendendo di sapere quello che dovrebbero fare nelle loro vite.

È più che normale sviluppare pensieri o giudizi sulle altre persone. Un profondo senso di empatia e di condivisione risiede nell’andare oltre tali giudizi che possono emergere nelle nostre menti.

Infatti, a mio parere, il primo modo per non sentirsi giudicati dalle altre persone è non giudicarle. Ognuno di noi ha la propria mappa del mondo: vede quello in cui crede, e si comporta quotidianamente sulla base di come ha interpretato le sue passate esperienze. Giudicare un’altra persone risiede spesso nel proiettare all’esterno la propria mappa. Quella dell’altra persona potrebbe essere molto diversa, e da qui può nascere una divergenza di comportamenti: spesso è nostra tentazione vedere i comportamenti altrui dal nostro punto di vista. E in tal caso la reazione che abbiamo è piuttosto scontata: ciò che dalla mappa dell’altra persona può risultare del tutto normale, dalla nostra può sembrare improprio e stridente. E di conseguenza giudichiamo.

Ok, abbiamo tirato fuori il problema. Se continuiamo a concentrarci su quello, non avremo altro che il problema: rigirato, visto in forme diverse, ma è sempre lui. Dunque, concentriamoci sulla soluzione, e poniamoci domande concrete. In che modo si può superare la tendenza al giudizio e il timore del giudizio altrui? Voglio condividere con te una serie di spunti di riflessione. Anche io a volte mi comporto in questo modo, e voglio dunque pensare a come poter agire in modo diverso, per allinearmi sempre maggiormente con la mia vision. Se hai altre idee, ti invito a condividerle commentando questo articolo, in modo da aiutarci a vicenda :)!

Come evitare di giudicare gli altri

  • Ognuno ha la propria mappa del mondo, e ogni comportamento è mirato a soddisfare un’intenzione positiva. Come detto precedentemente, ognuno vede il mondo a proprio modo. Quello che a noi può sembrare assurdo, per un’altra persona può essere considerato del tutto normale. Quello che a noi può sembrare un comportamento del tutto improduttivo, per un’altra persona può essere fonte di soddisfazione di un suo bisogno. È molto importante questo. Spesso prendiamo i comportamenti di una persona e li utilizziamo per emettere dei giudizi sulla sua identità. «Si è comportato in questo modo, quindi sicuramente è…». No. Distinguiamo bene i livelli logici del comportamento e dell’identità. Ogni persona è ok, nella sua identità va benissimo come è, in quanto ha un immenso potenziale da sprigionare. L’identità va sempre salvaguardata, per poter mantenere un’alta autostima. Se alcune azioni della persona non risuonano con la sua identità e con quello che vuole essere, vuol dire che non è ancora in grado di vedere modi migliori per comportarsi in quel determinato ambito. Può imparare a vederli, allargando la propria mappa del mondo, in modo da acquisire una maggiore capacità decisionale. In tutto questo, il giudizio va evitato, in quanto tende a mettere la persona sulla difensiva e non le permette di evolvere liberamente.
  • Quando giudichiamo qualcuno, solitamente  proiettiamo il nostro modo di vedere nei suoi occhi, il nostro modo di sentire nelle sue orecchie, e il nostro modo di percepire nelle sue abilità percettive. Vi sono molti detti che consigliano di evitare questo. «Non giudicare una persona prima di aver camminato per almeno tre lune nei suoi mocassini». «Ogni volta che punti il dito contro qualcuno, ricorda che tre delle altre dita della mano sono puntate contro di te.». Dunque, come possiamo prendere consapevolezza del fatto che l’altra persona vede le cose in un modo diverso dal nostro? Possiamo porci delle domande, come le seguenti: 1) Quanto so della vita dell’altra persona, per potermi permettere di ergermi a giudice della situazione? 2) Ho vissuto la sua vita nei suoi panni? Cosa imparerei, se lo facessi? 3) In che modo posso aiutare me stesso a capire l’altra persona, e aiutare lei stessa a vedere le cose in modo diverso?
  • Allinearsi sempre maggiormente con chi si vuole essere. Spesso può capitare che tendiamo a giudicare gli altri perché non ci sentiamo a posto con noi stessi. Prendiamo come scusa il fatto che gli altri giudicano, per giudicare anche noi. Sai, il mondo gira così. E tu, vuoi che giri a questo modo? Come vorresti invece che girasse? Capiterà più e più volte che una persona non trovi corrispondenza di quello in cui crede all’esterno di sé. Vi sono due alternative: o uniformarsi e conformarsi al pensiero esterno, con il rischio di smarrirsi e perdere la propria identità, o mantenere comportamenti coerenti con quello in cui si crede, salvaguardando se stessi. Quando viene la tendenza a giudicare un’altra persona, è possibile chiedersi: sto emettendo questo giudizio forse perché non mi sento così allineato con chi voglio essere, e dunque proietto questo mancato allineamento all’esterno?

Come evitare di sentirsi giudicati dagli altri

  • Evitiamo di prendere il giudizio altrui e sovrapporlo con chi siamo. Nel libro “The Charismatic Edge”, Owen Fitzpatrick riporta la strategia di Barack Obama per far fronte al giudizio degli altri. E se funziona per Obama, penso possa funzionare per tutti noi, in quanto il Presidente degli U.S.A. è probabilmente una delle persona più soggetta a pressioni. Barack Obama sviluppa la seguente riflessione: quando una persona giudica, non giudica la persona in sé, ma la percezione che lei ha di quella persona. Quando ci sentiamo giudicati, è importante ricordarci che le altre persone non possono conoscere fino in fondo il nostro vero io, dal momento che non vivono la nostra vita nei nostri panni. Hanno delle determinate impressioni di noi, che si sono costruite nel tempo, sulla base dei nostri comportamenti e delle nostre azioni. Quando le persone ci criticano, criticano quello che loro conoscono di noi, non noi stessi. Pensare in questo modo è molto produttivo, dal momento che ci permette di salvaguardare la nostra identità, e di comprendere che gli altri stanno in realtà criticando un ologramma che loro stessi di sono creati.
  • Poniamoci domande di qualità. Molto spesso formuliamo delle frasi imprecise e contenenti molte generalizzazioni o distorsioni. «Mi sento sempre giudicato dalle altre persone». Proprio sempre? Le altre persone chi sono, tutto il mondo? Anche un abitante dell’Australia Settentrionale, che non ti conosce, pensi che ti giudichi? Siamo precisi quando comunichiamo con noi stessi. Siamo chiari su chi pensiamo che ci giudichi, e in quali ambiti precisi ci sentiamo giudicati. In questo modo, abbiamo già ristretto molto il campo del problema, utilizzando un linguaggio di precisione. Quello di cui possiamo poi renderci conto è che, se le altre persone ci giudicano, alla fine è un problema loro. Probabilmente è perché non sono abbastanza impegnate a godersi la loro vita, e il tempo lo perdono loro, non noi.
  • Ognuno pensa a noi in un tempo limitato. Quando espandiamo dentro di noi la paura del giudizio altrui, sembra che gli altri siano lì, sempre pronti a farci pressioni e a giudicarci. Secondo te, quanto tempo dedicano le altre persone a pensare a quello che fai? Esamina la questione in un modo oggettivo, e cerca di stimare quanto tempo le persone impiegano realmente a pensare e a giudicare le azioni altrui. Se pensi sia tanto, ricordati che alla fine è un problema loro, perché potrebbero godersi maggiormente la loro vita. Se pensi che sia poco, sviluppa comunque le precedenti riflessioni, e prendi consapevolezza del fatto che gli altri hanno già abbastanza pensieri per la testa.

Se il giudizio altrui è per te pesante, fatti il seguente regalo. Leggi ogni giorno, per almeno una settimana, i vari punti di questo articolo, e oltre che leggerli, vivili. Falli tuoi, e allinea sempre maggiormente il tuo comportamento con i pensieri che ritieni più giusti. Potresti scoprire che, molte risorse che ritenevi sopite, si risveglieranno e ti permetteranno di dare il meglio di te :)!

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