Le stelle

Un tempo lontano vi era un monaco, che abitava sulla cima di una montagna. Nel villaggio a valle, tutti lo conoscevano. Era noto per essere una persona di immensa saggezza, ed era in grado di dare sempre il consiglio giusto al momento giusto. Un giovane del villaggio, in cerca di risposte, decise di intraprendere il lungo viaggio che conduceva alla casa del monaco. Il cammino fu duro, anche a causa della stagione invernale, ma la motivazione del giovane era in grado di sovrastare qualsiasi ostacolo. Arrivò alla meta stremato, e il saggio monaco lo accolse nella sua piccola ma ospitale casa, per farlo riposare. Era sera quando il giovane si svegliò. Nell’alzarsi, vide il monaco seduto vicino alla finestra, che guardava il cielo stellato. Andò vicino a lui, e si mise a sua volta a contemplare la volta celeste. Ne rimase incantato: dal villaggio a valle, non aveva mai notato tale meraviglia. Vi era un turbinio di luci, avvolte dall’oscurità. Scintille in mezzo al cielo: calde, luminose, soavi. Il monaco, notato lo stupore del giovane, gli chiese: «Cosa ne pensi?». Il ragazzo tentennò un po’, e infine rispose: «È splendido!».

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Il padrone di casa si alzò, andò a versare del tè per entrambi e invitò il giovane a sedersi con lui. Bevvero il silenzio, e quando ebbero finito il monaco disse: «Non so chi tu sia, e immagino che tu sia venuto a pormi delle domande. Io ho probabilmente più domande di te, per le quali non ho ancora trovato delle risposte. In realtà penso che trovare risposte non sia sempre utile. È piuttosto fondamentale non smettere mai di porsi domande, perché è da quelle che si misura l’intelligenza di una persona. Vi sono infinite questioni, infiniti argomenti e infinite possibilità che possono presentarsi alle porte della tua mente. Busseranno ogni giorno, incessantemente, e, allo stesso modo in cui la pioggia cade su un manto erboso, creeranno movimento e nutrimento. Ti troverai forte, sicuro, disorientato, e spaventato. In ciascuno di questi momenti, guarda il cielo». Il monaco accompagnò nuovamente il giovane alla finestra, e si persero insieme nello sfondo luccicante. «Al cielo non importa quanto tu sappia, e quante risposte tu abbia trovato. Per ogni risposta possono essere trovate nuove domande, in un ciclo incessante e che si amplia autonomamente. Al cielo interessa che tu viva. Siamo tutti sotto le stesse stelle: fratelli nello stesso mondo, fautori dei reciproci destini. Attori della nostra vita e tasselli fondamentali nella vita altrui. Se vi fosse una sola stella a brillare nel cielo, l’oscurità prevarrebbe e inghiottirebbe il suo tentativo di mostrarsi. Vi sono un’infinità di stelle, e la luce di ciascuna supporta e amplia quella delle altre. Creano una distesa meravigliosa, nella quale l’oscurità fa da elemento armonioso: è la presenza del buio che rende ancora più visibile e forte la loro luce. Luce e tenebra interagiscono in modo reciproco, per fondersi e unirsi in un continuo. Più forte sarà la tua luce, più intenso sarà il tuo splendore, maggiore sarà il tuo potere di rendere chiaro il buio dentro di te. Ma ricorda: è solo con il buio che esiste la luce, ed è il buio che le permette di splendere e di alimentarsi. Sei nato per brillare. Ardi di vita, ama la tua interezza: luce e buio che interagiscono e ti plasmano».

Il giovane ascoltò le parole del saggio monaco, e tornò a riposare, carico di nuove consapevolezze. Il giorno dopo tornò nel villaggio. E quella sera, guardò le stelle

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