Immagino che ti sia capitato molte volte di provare emozioni che difficilmente volevi accettare.
Rabbia, sconforto, tristezza: viviamo in una società che incoraggia a fare di tutto per metterle a tacere. Hai mal di testa? Prendi la nostra pillola, e ti passerà. Continui bruciori allo stomaco? Se assumi il nostro prodotto il fastidio svanirà come neve sotto il sole.
In modo analogo ai sintomi fisici, si può notare come spesso si tenda a trovare delle scorciatoie per far sparire le emozioni portatrici di consigli.
Impareremo in questo percorso che questa non è la via più produttiva per gestire queste emozioni. Perché? È possibile rispondere analizzando la potente differenza tra causa ed effetto.
La relazione tra questi due aspetti si perde nei secoli passati, e permea un numero elevato di discipline. Nel nostro contesto, ci interessa porre in rilievo la differenza tra quello che noi proviamo (che a molti sembra correlato alla realtà) e il modo in cui interpretiamo la realtà stessa.
La PNL (Programmazione Neuro Linguistica) ha come fondamento il fatto che ognuno di noi costruisce una mappa mentale del tutto personale, con la quale filtra la realtà. I modi in cui elaboriamo le informazioni, le convinzioni che sviluppiamo, i valori che perseguiamo e chi crediamo di essere influenzano in modo marcato il nostro atteggiamento nella quotidianità.
In che modo questo si correla alle emozioni? Il modo in cui ci comportiamo e le emozioni che proviamo sono profondamente correlati alla mappa con la quale filtriamo la realtà.
Questo è molto importante, in quanto il modo in cui dentro di noi elaboriamo le informazioni (effetto) è legato alla mappa (causa).
Ti chiedo di tenere bene a mente questa differenza. A volte può capitare di pensare che proviamo determinate emozioni in conseguenza a quello che avviene nella realtà. È più opportuno affermare che proviamo emozioni in conseguenza al modo in cui interpretiamo quello che avviene nella realtà: il potere è nelle nostre mani.
Le emozioni che proviamo fanno parte della saggezza del nostro corpo, il quale comunica continuamente con noi, per aiutarci a vivere al meglio la nostra vita. Se evitiamo di ascoltare il contenuto e il prezioso messaggio che le emozioni hanno da offrirci, ci isoliamo da una profonda parte di noi stessi, che ha l’intenzione positiva di esserci di supporto.
Nathaniel Branden, pionere nel campo dell’autostima, ha scritto un bellissimo libro, intitolato “I sei pilastri dell’autostima”. Uno di questi pilastri è proprio l’accettazione di sé: difficilmente possiamo evolvere e volare, se lasciamo qualcosa di noi a terra. Accettarsi significa prendere consapevolezza del proprio stato attuale, amarlo e utilizzarlo come trampolino di lancio per volare verso nuovi orizzonti.
Non necessariamente ti deve piacere quello che stai accettando: molti di noi vivono in modo conflittuale qualche proprio comportamento. Accettarlo non vuol dire affermare che ti piace, ma significa dire «Ok, il mio stato attuale è questo. Lo faccio mio e lo sento mio: sono pronto per camminare ed evolvermi».
Dunque, un importante consiglio che ti do in questo percorso di Equilibrio Emozionale è quello di accettare le emozioni che provi. Quando senti delle emozioni portatrici di consigli, evita di cacciarle via o allontanarle. Fermati, respira profondamente e di’ a te stesso/a: «Accetto dentro di me questa mia emozione, e sono pronto/a ad ascoltare quello che ha da dirmi».
Vedremo nei prossimi articoli come comprendere al meglio il loro messaggio 🙂 .