Nella Programmazione Neuro Linguistica vengono evidenziati tre principali meccanismi celebrali, con i quali influenziamo la conoscenza del mondo che ci circonda. Questi tre meccanismi prendono il nome di generalizzazione, cancellazione e distorsione. È importante prenderli in esame, in quanto contribuiscono in modo sostanziale alla creazione della nostra mappa del mondo.
Come conosciamo quello che conosciamo? Da secoli filosofi dibattono su questo tema, dando risposte anche molto diverse tra di loro. Per quanto riguarda la PNL è stato elaborato il seguente modello, che a mio parere descrive in modo efficace quanto avviene dentro di noi.
- Mediante i canali sensoriali (Visivo, Auditivo e Cenestesico) percepiamo la realtà che ci circonda. Il canale Cenestesico, per quanto riguarda la percezione sensoriale, raggruppa tatto, olfatto e gusto.
- I segnali sensoriali, nell’entrare nel nostro cervello, attraversano due principali filtri: lo stato psico-fisico-emotivo e la mappa del mondo. Non percepiamo la realtà per quello che è, ma per quello che pensiamo che sia, sulla base delle idee che ci siamo fatti e sulla base di come ci sentiamo nel momento in cui percepiamo.
- In collaborazione con questi due filtri, nel nostro cervello mettiamo in atto i tre meccanismi prima descritti, che conducono ad un aggiornamento della nostra mappa.
Vediamo ora più nel dettaglio l’azione di questi tre filtri:
- Generalizzazione: questo processo viene messo in atto quando da una data esperienza si creano delle connessioni con altre esperienze passate, svincolata dalla presente. “Di te non ci si può mai fidare!”. “Michele arriva sempre in ritardo!”. “Se spingo verso il basso la maniglia, la porta dovrebbe aprirsi”. Le frasi ora citate sono segnali del fatto che all’interno del nostre cervello sono state effettuate delle operazioni di generalizzazione. Prendiamo l’esempio della porta. Se ti rechi in un locale in cui non sei mai stato, devi probabilmente entrare da una porta che non hai mai aperto prima. Sai a priori che, abbassando la maniglia, la porta si apre: non perché hai già provato a farlo su quella porta, ma perché stai generalizzando da esperienze passate. Da questo esempio deduciamo che le generalizzazioni possono essere molto utili, se ben usate. Altre volte possono esserlo un po’ meno: ti è mai capitato di spingere una porta con un evidente cartello riportante la scritta «Tirare» 🙂 ? A partire da questo esempio possiamo passare all’analisi della…
- Cancellazione: avviene quando percepiamo sensorialmente solo una parte della realtà che ci circonda. Il cervello umano ha l’innata capacità di concentrarsi consciamente su un numero limitato di fenomeni, poiché altrimenti impazzirebbe. Ad esempio, mentre sto scrivendo, fuori da casa mia stanno passando delle macchine. Adesso mi sono distratto un attimo per farci caso, ma se qualcuno mi chiedesse quante macchine sono passate negli ultimi dieci minuti non saprei assolutamente dirlo. Non ci ho fatto caso. Immagina di essere all’aeroporto con una videocamera. Stai camminando tranquillamente, e intanto riprendi quello che succede. Vedi una coppia che litiga furiosamente, e riprendi il loro amorevole tentativo di uccidersi reciprocamente tirandosi le valige. Ti giri e vedi un bambino che piange, disturbato dal casino circostante. Potresti essere tentato di pensare: «Come sono incasinati gli aeroporti!». Questa espressione verbale è una generalizzazione: non hai ripreso gli altri aeroporti, come puoi sapere come sono? Inoltre, tale generalizzazione è basata su una cancellazione: hai ripreso due eventi poco piacevoli, e magari non sei riuscito a cogliere l’allegra comitiva sorridente che stava per partire per le Canarie. Dobbiamo stare molto attenti: vediamo quello in cui crediamo, e la nostra visione parziale ci aiuta a rafforzare ulteriormente le nostre credenze.
- Distorsione: avviene quando creiamo una correlazione tra fenomeni che non sono sicuramente correlati. «Ecco, sei uno stronzo! Non mi hai portato i fiori e quindi non mi ami!». «Se ci tenessi a me non saresti andato con Jacob a smacchiare i leopardi!». «Mi hai fatto questo, e quindi sono triste». Tutte queste frasi mostrano delle distorsioni. Una persona per amare deve necessariamente portare i fiori? Il fatto che sia andato con Jacob a smacchiare i leopardi in che modo è legato al fatto che non tengo a te? Che legame c’è tra la mia azione e la tua tristezza? Dobbiamo fare molta attenzione alle distorsioni che creiamo: alcune possono essere utili, ma altre possono depistarci in modo clamoroso.
Ho voluto parlarti di questi tre meccanismi celebrali perché hanno un ruolo fondamentale nel determinare il modo in cui ci sentiamo.
Nelle prossime puntate combineremo tutto quello che abbiamo visto in questo e nei precedenti articoli, in modo da gestire al meglio il nostro stato emotivo 🙂 !
Un pensiero riguardo “Equilibrio Emozionale: Una percezione distorta, lacunosa e generalizzata”