Equilibrio Emozionale: Il buio della solitudine

Sono sinceramente convinto che se c’è a questo mondo una persona che noi possiamo toccare totalmente, senza vergognarci, non moriremo mai di solitudine.

[Leo Buscaglia]

Abbraccio

Caro lettore, a partire da questo articolo voglio iniziare a parlare di una serie di emozioni portatrici di consigli, che tutti noi nel corso della nostra vita abbiamo probabilmente sperimentato.

In questo articolo parlerò della solitudine. Ritengo la citazione di Buscaglia molto veritiera.

Nella società moderna i ritmi sono frenetici. C’è sempre qualcosa da fare o qualcosa a cui porre la propria attenzione. È spesso enfatizzata l’importanza del possesso di beni materiali, e molti di noi tendono a dare agli oggetti valori eccessivamente elevati.

Insomma, non è raro vedere individui che amano oggetti e usano persone. Forse dovrebbe essere il contrario: gli oggetti sono nati per essere usati e le persone per essere amate.

Non è semplice ammettere e accettare il fatto che si sperimenta un’emozione portatrice di consigli, come la solitudine. Molti, pur di non ammettere a se stessi che si sentono soli, si rifugiano in abitudini poco produttive, che hanno l’intenzione positiva di fornire quegli stimoli che dovrebbe invece fornire il contatto umano.

Cosa si può fare quando ci si sente soli? È mia intenzione fornirti una serie di spunti di riflessione e di suggerimenti pratici 🙂 .

La prima cosa da fare quando si sperimenta un’emozione portatrice di consigli è riconoscerla e accettarla. Accettare un’emozione non vuol dire affermare che piace; significa piuttosto accettarla come parte di sé e come conseguenza del modo in cui ora si percepisce la realtà. Accettare una parte di te che non ti piace è la prima azione che puoi fare per migliorarla. Non a caso ti ho consigliato di rinominare le emozioni negative come emozioni portatrici di consigli: il tuo inconscio sta cercando di dirti qualcosa, e solo accettando il suo messaggio puoi metterti in gioco per evolvere come individuo.

In che modo è possibile accettare una propria emozione? È possibile ripetere dentro di sé alcune frasi, strutturate ad esempio come la seguente.

«Accetto e amo profondamente me stesso, con questa mia sensazione di solitudine. Sento questa emozione come mia, e mi sento pronto a collaborare con lei per migliorare la mia vita».

Una volta accettata un’emozione essa è in grado di fornire il suo consiglio, a patto che tu sia pronto ad ascoltarlo. Quella sensazione di solitudine non è lì per romperti le palle e per opprimerti: il nostro corpo arriva da secoli di evoluzione e di ottimizzazione, e i segnali che ci manda sono di interesse per la nostra sopravvivenza. Cosa vuole dirti il tuo corpo con questa emozione di solitudine? I suggerimenti che può darti sono molti, e sei tu che devi ricercali. La cosa bella è che dentro di te, nel profondo, sai già cosa è giusto per te: devi solo lasciarlo emergere, e imparare a fare qualcosa di nuovo.

Proprio così: spesso la differenza tra chi siamo e chi saremo risiede nel fare qualcosa di nuovo. Il cervello ama in modo innato le abitudini: le conosce e, anche se poco produttive, ci rimane attaccato. Preferisce rimanere legato a qualcosa di limitante piuttosto che affrontare l’ignoto. Sei tu, con la tua forza di volontà, che dovrai intraprendere nuove strade per sentirti meglio.

Ti fornisco quindi una serie di idee che possono aiutarti ad elaborare questa tua sensazione di solitudine, e a indirizzarla a sostegno del tuo miglioramento 🙂 .

  • Cosa fai di concreto per migliorare le tue relazioni con il prossimo? Ti comporti in modo aperto, disinvolto, o spesso ti senti poco a tuo agio a stare in mezzo ad amici o conoscenti? Nel caso tu non ti senta pienamente aperto o spontaneo, potresti avere delle convinzioni limitanti su te stesso/a o sulle altre persone. Potresti sentirti giudicato,o potresti ad esempio giudicare te stesso/a troppo duramente. Se ti riconosci in questa frase, ti invito a leggere questo articolo sul timore del giudizio altrui. Nel caso tu abbia invece delle convinzioni limitanti su te stesso o sulle persone, ti invito a ricercarle e ad elaborarle con le tecniche di PNL presenti in questi articoli 🙂 : Viaggio dentro di sé: occhiali rosa come filtri sulla realtà e Viaggio dentro di sé: Funi che si spezzano e colonne che sorreggono.
  • Ritieni di vivere in modo pieno il contatto fisico con le persone a te care?

    «Ci servono 4 abbracci al giorno per sopravvivere. Ci servono 8 abbracci al giorno per mantenerci in salute. Ci servono 12 abbracci al giorno per crescere.»

    In questo modo Virginia Satir parla dell’importanza del contatto fisico. Spesso tutti noi sentiamo di voler dare un abbraccio, o di voler sperimentare il piacere di un po’ di tenerezza. Eppure siamo pieni di paure: le nostre cicatrici ci bloccano, e le nostre ferite emotive ci frenano. E tanto più siamo bloccati, tanto più lo rimarremo. Le nostre paure vanno affrontate, e di fronte al timore di delusioni dobbiamo rispondere con la ferma volontà di vivere la nostra vita nell’amore e nella gioia. Senza l’amore cosa ci rimane?

Trova tu altri spunti di riflessioni, e pensa a cosa vuole testimoniarti la tua sensazione di solitudine. Con spirito di accettazione e di cambiamento trarrai importanti suggerimenti per mettere la tua vita su nuovi binari 🙂 .

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