Negli ultimi anni i social network hanno instaurato una nuova moda: quella della condivisione di foto. Se siamo interessati alle vacanze di Tarquinio Svevo, oppure al torneo di ruba-mazzetto di zia Percisvalda, basta che accediamo ai loro profili e possiamo trovare immortalati questi momenti.
Condividere è molto bello. La materia stessa funziona così: due atomi, che con i loro elettroni si sentono un po’ soli, decidono di mettere alcuni elettroni in condivisione. Formano così dei legami chimici, che permettono alla materia di essere così bella e variegata.
Condividere crea legami: pensa a tutti i bei momenti che hai passato con le persone a te care.
Eppure, la condivisione si può definire tale quando è finalizzata a se stessa, senza l’ombra del bisogno di essere approvati e accettati. Se gli atomi iniziassero a condividere elettroni con la speranza che i propri siano graditi dagli altri, la materia sarebbe un gran casino.
Ecco quindi comparire foto di continuo. Post di continuo. Selfie di continuo. Più che una condivisione, alcuni possono essere visti come un urlo che dice: «Hey sono qui! Guardami, accettami, apprezzami!». Perché lo so? Perché lo dico? Perché sono caduto anche io in questo meccanismo. Sono caduto anche io nel bisogno di sentirmi apprezzato dalle altre persone. Sono caduto anche io nel bisogno di sentirmi approvato dal mondo virtuale.
Lo ammetto, senza scuse: ho lasciato io che accadesse. Perché non avevo abbastanza stima di me stesso. In fondo, fa piacere vedere qualche like comparire sulla propria pagina, non neghiamolo.
Non c’è nulla di male nell’apprezzare i like: diventa un problema quando ci leghiamo a questi per sentirci accettati e apprezzati.
Caro lettore, lascia che ti dica una cosa: sia tu, che io, andiamo benone così come siamo. Non abbiamo bisogno di dimostrare al mondo quanto valiamo, perché le nostre potenzialità sono illimitate e perché valiamo a prescindere, in quanto essere umani unici e inimitabili.
Allora facciamo una cosa: viviamo nel mondo reale. Dietro gli schermi dei pc è facile fare i grossi, mostrarci felici, e ingannare gli altri e se stessi.
Non abbiamo bisogno di foto per essere apprezzati. Non dobbiamo mostrare i nostri fisici per essere graditi.
Sapevi che uno dei principali fattori di successo nelle relazioni con l’altro sesso è l’atteggiamento? Minore bisogno hai di apprezzamento più sarai apprezzato. Tanto più segui la tua strada e tanto più le altre persone saranno affascinate da te.
Pensa a quella persona che conosci, non tanto carina ma sempre circondata da persone. Pensa poi a quell’altra persona che conosci, bella da morire ma sola.
Ragazzi e ragazze, due pettorali e due tette in mostra non trasmettono il nostro valore.
Il nostro valore lo testimoniamo noi: con le nostre azioni, con i nostri valori.
Lo tesimoniamo condividendo i nostri momenti. Non perché ne abbiamo bisogno, ma perché il mondo è più bello se viviamo e cresciamo insieme.
Un abbraccio,
Mattia