Le acque del lago

Il vecchio Sam, per rilassarsi, è andato al lago vicino a casa. È molto affezionato a quel posto: quando era piccolo andava lì spesso a pescare, con i suoi parenti e con i suoi amici. Il vecchio Sam, mentre stende un telo sull’erba, ricorda i pic-nic passati, le vecchie feste fatte sulle sponde di quel lago. E ora, proprio mentre stende il telo, perde il suo sguardo in quello che lo circonda. Un intenso aroma di bosco accarezza il suo olfatto, e la luce riflessa dal lago gli fa socchiudere gli occhi. Sam si sente pervaso da una profonda armonia.

Una volta seduto sul telo, tira fuori dallo zainetto il suo libro di racconti. Stavolta non avrebbe letto una storia a caso: Sam inizia a scorrere l’indice del libro, per cercare un titolo che in quel momento lo colpisse. Lo trova: il racconto si chiama “Le acque del lago”.

Lago di Resia

Un giorno di fine primavera, sulle sponde di un lago arrivarono tre uomini. Ognuno di loro aveva la sua storia personale. Vite molto diverse, ma che per qualche motivo li avevano condotti contemporaneamente lì.

Il primo di questi uomini si affacciò sulla sponda del lago, e vide il suo riflesso nell’acqua. Mentre guardava quell’immagine, pensava intensamente alla sua vita. Ultimamente le cose stavano andando piuttosto bene. Aveva un’ottima casa, una bella famiglia, e guadagnava quel giusto che gli permettesse di condurre una vita all’altezza delle sue aspettative economiche. Eppure, non si sentiva soddisfatto. Si sentiva immerso in una routine che lo turbava. Voleva fare qualcosa di nuovo, e voleva intraprendere qualche nuova azione che fosse più affine alla persona che era diventato.

Anche il secondo di questi uomini guardò il suo riflesso nelle acque. Nel guardarlo, vide una faccia cupa e triste, che ben simboleggiava il suo stato d’animo in quel momento. Si sentiva poco a suo agio, con se stesso e con la sua vita. Aveva un rapporto turbolento con il suo passato, un presente che non gli piaceva e poche aspettative per il suo futuro. Si mise a piangere, e le sue lacrime si unirono all’acqua che rifletteva la sua immagine.

Il terzo uomo si chinò, e con grande fierezza guardò la sua figura riflessa nelle acque. Il suo sorriso si univa ai raggi del Sole, che illuminavano la distesa acquosa. Si sentiva felice e soddisfatto: ultimamente aveva avuto delle difficoltà, ma stava introducendo dei grandi cambiamenti all’interno della sua vita, che gli permettessero di essere ogni giorno la persona che voleva essere. Aveva speranza per il futuro, amore per il presente, comprensione e perdono per il passato.

Come arrivarono, i tre uomini dopo un po’ di tempo se ne andarono, lasciando i loro riflessi al lago.

Quello che il lago ebbe da loro furono le sole immagini. Il lago non poteva vedere i loro limiti, che esistevano nelle loro teste ma non nei loro dipinti. Non poteva vedere le loro paure, che esistevano nei loro cuori ma non nelle loro figure. Non era in grado di scorgere quello che loro stessi avevano creato nella loro mente.

Il lago vedeva tutti e tre come persone eccezionali, e rifletteva però a ciascuno di loro il modo in cui vedeva se stesso. Sapeva bene che tutto quello che avrebbero fatto nelle loro vite dipendeva da questo. Sapeva bene che l’essenziale era quello che avevano dentro di loro: le loro convinzioni, i loro sogni.

Ognuna delle tre persone pensò ancora alla sua immagine riflessa nelle acque. Qualcuna di loro si accorse che non vedeva quanto il lago rifletteva, ma che vedeva ciò che si aspettava che il lago riflettesse. Qualcuna di loro si accorse che le emozioni che provava guardando l’immagine riflessa erano fortemente influenzate dai suoi pensieri. Qualcuna di loro non se ne accorse, ma forse se ne sarebbe accorta in futuro. Oppure adesso.

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