Il bias di conferma è un processo con cui distorciamo la nostra percezione della realtà, per renderla maggiormente coerente con le nostre idee e con le nostre convinzioni.
Tale fenomeno mette ben in evidenza come l’essere umano tenda a rimanere aggrappato alla propria zona di comfort. Mostra come ognuno di noi abbia la tendenza a sminuire tutto quello che non è allineato con il proprio modo di pensare.
L’intenzione alla base di questo comportamento è senza dubbio positiva. Ognuno di noi spesso si identifica con i propri pensieri e con le proprie convinzioni: ammettere che la realtà possa essere diversa da quanto crediamo ci spingerebbe verso confini non esplorati e verso un incerta percezione di noi stessi.
Nelle partite di calcio tifosi di squadre diverse vedono in modo diverso, e interpretano gli avvenimenti a seconda della propria identità di tifoso.
Di fronte a un esame andato bene, uno studente che è stato bocciato in molti esami può pensare che sia puro culo, perché la percezione della sua identità sarebbe altrimenti messa a rischio.
Di fronte a una coppia che parla amorevolmente e a una coppia che litiga, tendiamo a concentrare la nostra attenzione su quella che rispecchia la nostra percezione della vita di coppia, e a dirci: «Visto, avevo ragione.»
In PNL (Programmazione Neuro-Linguistica) un comportamento non viene valutato sulla base del concetto di vero e falso, anche perché spesso queste due parole sono permeate da criteri diversi per ciascuno di noi. Si preferisce riferirsi al concetto di utilità, e vedere se un comportamento è utile per se stessi e per la realtà circostante. Questo comportamento ti è utile per raggiungere questo tuo obiettivo? Bene, prosegui. Non ti è utile? Comportati in modo diverso.
In modo analogo, può essere opportuno valutare il bias di conferma sulla base della sua utilità.
Se un giorno tu non riuscissi a fare una cosa che ti è sempre ben riuscita, potresti essere portata/o a sminuire tale evento in conseguenza all’esperienza di successo che hai maturato in precedenza. Questo è molto produttivo e utile, in quando manterresti il tuo focus su quello che sei in grado di fare. In questo caso il bias di conferma è utile!
In quale contesto tale fenomeno è invece non produttivo? In generale, il bias di conferma è improduttivo quando ci mette in condizione di rimanere ancorati alle nostre convinzioni. È limitante quando ci conduce a non concepire la possibilità che le cose possano essere diverse da come crediamo.
Infatti, quando le nostre idee e le nostre convinzioni perdono contatto con la realtà, o permangono in contatto solo con determinate esperienze selezionate, rischiano di iniziare ad alimentarsi da sole. In questo modo promuovono un costrutto mentale che si auto-sostiene, e che non ha più nulla a che vedere con quanto percepiamo a livello sensoriale. Rischiamo dunque che le nostre convinzioni siano totalmente svincolate da quanto ci circonda.
Ti faccio un esempio. Da più di un anno e mezzo seguo uno stile alimentare vegano, e ho letto un buon numero di libri sull’argomento. Mi capita frequentemente di voler leggere nuove notizie e nuove informazioni che sostengano il punto di vista vegano, perché altrimenti la mia percezione della realtà ne sarebbe minacciata. Se così facessi, mi toglierei la possibilità di conoscere ricerche che sostengono punti di vista differenti, e la mia mappa del mondo rimarrebbe dunque limitata a quello che io percepisco come giusto.
La mia scelta alimentare è stata ben calibrata e vi credo fortemente. Ciò non deve però impedirmi di acquisire informazioni in tutti i campi dell’alimentazione, per avere diverse visioni a confronto.
Quindi, come superare il bias di conferma quando non ci è utile?
- Manteniamo separate le nostre convinzioni dalla percezione della nostra identità. Spesso tendiamo ad identificarci con quello in cui crediamo. In questo caso modificare le nostre credenze vorrebbe dire modificare la percezione che abbiamo di noi stessi. È giusto essere coerenti con ciò che si reputa importante e con ciò in cui si crede. È anche vero che è importante mantenere un’apertura mentale che ci permetta di vedere le nostre convinzioni come tali, e di non confonderle con la realtà. Ognuno di noi rimane se stesso indipendentemente da quello in cui crede: è normale cambiare idee di fronte a nuove consapevolezze.
- Informiamoci a 360°. Se traiamo informazioni solo da fonti che supportano il nostro punto di vista perdiamo una buona fetta di possibilità, e non abbiamo i giusti metri di confronto per fare nuove valutazioni.
- Confrontiamoci in modo costruttivo con chi la pensa diversamente da noi. Infatti, parlare costruttivamente con persone che la pensano diversamente da noi è utile affinché ognuno giunga a nuove consapevolezze.
In conclusione, le nostre convinzioni possono essere forze che ci spingono alla curiosità o paraocchi che limitano la nostra visione del mondo. La scelta è nostra 🙂