Il piccolo Giorgio non vedeva l’ora che arrivasse il suo compleanno per vedere il nonno.
Il nonno era spesso in giro per il mondo. Era una persona famosa e che molti conoscevano. Aveva dedicato la sua vita a perseguire quello che per lui era importante, e nel suo campo era diventato un luminare. Ogni tanto, quando mamma e papà guardavano il telegiornale, Giorgio sentiva il suo nome e le notizie che lo riguardavano.
Il giorno del compleanno di Giorgio arriva, e tutta la famiglia si riunisce per festeggiare. Torta, spumante, pasticcini e canzoni di auguri arricchiscono la festa. Le ore passano all’insegna del divertimento. Il nonno, come al solito, non perde occasione per giocare con il suo nipotino. Inventa giochi ogni volta sempre più fantasiosi, che rappresentano delle sfide sempre più stimolanti per il giovane bambino.
In men che non si dica arriva la sera. Giorgio è felice, perché il nonno si sarebbe fermato a dormire. Sono seduti insieme sul divano, davanti al fuoco, quando il nipote chiede al nonno: «Nonno, perché sei così famoso?»
Il nonno rimane un po’ pensieroso, ma in cuor suo sa bene cosa rispondere al bambino. Inizia quindi a parlare: «Caro Giorgio, ti svelerò il mio segreto. Sai, all’inizio del mio percorso non ero per nulla famoso e non avevo le capacità e le conoscenze che ho ora. C’erano molte cose che non sapevo fare e vi erano almeno altrettante cose che altre persone erano più brave di me a compiere. Molti non avrebbero scommesso neanche un soldo su di me. Sapevo però molto bene una cosa: indipendentemente dal mio punto di partenza, con un grande cuore e con la voglia di imparare sarei arrivato dove desideravo. La vita ha frapposto fra me e i miei sogni molti muri. Alcuni li ho saltati con agilità, altri ho fatto più fatica a superarli. Sono sempre andato avanti, perché quello che c’era dall’altra parte del muro era per me troppo importante. A volte ho dubitato, a volte ho tentennato, ma non ho mai perso la speranza e la determinazione che mi spingevano a donare al mondo quanto avevo di più caro. Sono arrivato dove sono ora a piccoli passi, godendomi il viaggio e amando il mio percorso. Ho versato lacrime, ho donato sorrisi e ho vissuto tutte quelle emozioni che hanno arricchito la mia vita con la profondità della loro bellezza. Ricorda, nipote: neanche il vento più forte può ostacolare il marinaio che conosce la sua rotta. Può rallentarlo, può intimorirlo, ma se è il cuore del marinaio a prevalere, il vento è costretto ad arrendersi e ad ammirare la tenacia e la perseveranza del navigatore.»
Il nipote guarda il nonno con fare stupito, e dice: «Ho capito poco nonno, ma mi piace quello che hai detto sul marinaio!». Il nonno si mette e ridere, e risponde: «Capirai al momento giusto, e al momento giusto della tua vita ricorderai queste parole. In quell’istante ricorderai le tue risorse e terrai bene a mente che sei tu il marinaio della tua vita». Nonno e nipote risero insieme davanti al fuoco, che donava calore alle loro parole e alla serata.