Se vedessimo una persona guidare con il freno a mano tirato, ci chiederemmo perché non lo toglie per andare più veloce e per non rovinare la macchina.
Se vedessimo uno sciatore fare lo slalom gigante con un immenso mantello sulla schiena, ci chiederemmo perché non lo posa per terra: il suo percorso non risulterebbe così rallentato da questo oggetto.
Sostituiamo persona e sciatore con degli studenti, e scambiamo freno a mano e mantello con le convinzioni limitanti: il funzionamento è lo stesso. Molte volte, senza accorgercene, proseguiamo nel nostro percorso di studi con convinzioni limitanti in merito alle nostre capacità e alla nostra identità di studenti. In questo modo ci demoralizziamo, e mettiamo una pesante palla al piede che ci frena nel nostro percorso.
Quali sono le convinzioni più dannose per gli studenti? Eccone una lista:
- Non sono portato/a. Capita frequentemente di sentire questa frase. Le esperienze passate e i giudizi di altre persone ci hanno messo a volte in difficoltà. Ci hanno fatto credere di non essere in grado di aver successo in determinati ambiti di studio. Ci abbiamo creduto, e abbiamo permesso a questa idea di tradursi in realtà. Tutte palle. Siamo sempre in tempo per sviluppare idee più produttive su noi stessi e sulle nostre capacità! Guarda a caso, in questo modo otteniamo risultati diversi, che smentiscono i nostri precedenti limiti percepiti.
- A cosa serve studiare? La conoscenza è essenziale per orientarsi nella realtà. Viviamo immersi in miracoli quotidiani: studiare è comprendere e fare propria la meraviglia da cui siamo circondati. Ti chiedo: per te, a cosa serve studiare? Sono sicuro che hai dei sogni, e per ciascuno di questi sogni vi sono delle competenze che devi acquisire o delle cose che devi conoscere per raggiungerli.
- Studiare è noioso. Lo è se lo studio viene interpretato come tale. Possiamo inventarci modi sempre nuovi per studiare, che ci facciano appassionare e che ci facciano stupire delle nuove conoscenze che gradualmente facciamo nostre.
- Non ho un buon metodo di studio. Il metodo di studio non è qualcosa con cui si nasce, ma è qualcosa che si sviluppa nel tempo e che si può sempre migliorare. Facile a dirsi, e meno facile a farsi: noi esseri umani adoriamo quello che conosciamo. Piuttosto che imparare nuove cose più utili, tendiamo a rimanere aggrappati a quanto abbiamo sempre fatto. In questo modo otteniamo sempre gli stessi risultati e siamo molto meno di quanto potremmo essere. Imparare richiede audacia e spirito di iniziativa: bisogna sporcarsi le maniche per scoprire cosa funziona per se stessi!
- Anche se mi impegno non cambia nulla: lui è più bravo di me! E allora? Qualsiasi cosa tu faccia, stai certo che al mondo vi è sempre qualcuno più bravo di te a farla e qualcuno meno bravo. La genetica ha il suo ruolo, ma non è determinante. Conta l’impegno. Confrontarsi con punti di riferimento esterni è controproducente: è meglio confrontarsi con se stessi e impegnarsi a migliorarsi ogni giorno di più.
Nel prossimo articolo vedremo delle convinzioni che aiutano in modo considerevole a studiare con serenità e con spirito di miglioramento 🙂 .
Un abbraccio,
Mattia