Meravigliosa, la libertà di parola! È un innegabile diritto umano quello di esprimere il proprio punto di vista su un qualsivoglia argomento venga affrontato: da qui nasce il dialogo, da qui nasce la crescita. È anche vero che le idee e le opinioni di chi parla o di chi scrive andrebbero valutate sulla base della sua competenza nell’ambito che viene trattato, e ultimamente sul Web la situazione sta sfuggendo di mano.
Il Web è una meravigliosa fonte di informazione. Ci si può trovare di tutto, e ci si può istruire ormai su qualsiasi tema. Allo stesso tempo, si può trovare una colossale quantità di informazioni di bassa qualità (in altri termini, è possibile reperire un ingente condensato di stronzate). A volte è molto difficile risalire a chi abbia scritto le informazioni, a che percorso formativo abbia fatto per poter parlare di quell’argomento con un certo grado di competenza e a che studi siano stati fatti per fornire una base sperimentale a quanto viene riportato.
Dunque, come si può fare per selezionare informazioni di qualità sul Web? Viene in nostro aiuto il miracoloso potere delle domande. Alcune domande molto utili sono le seguenti, che permettono di superare la mancanza di chiarezza messa in evidenza nel paragrafo precedente.
- Da che fonte proviene quello che sto leggendo/sentendo? La prima via per comprendere la qualità dell’informazione che stiamo acquisendo è comprendere da dove arriva. Prendiamo il caso dell’alimentazione. Su Facebook e sul Web in generale impazzano articoli che parlano di cure miracolose, di quali alimenti bisogna mangiare e quali no. Molti articoli dicono cose opposte, non si sa chi li abbia scritti e non è riportata alcuno studio che metta in evidenza la validità di quanto si sta dicendo. Se è possibile chiedere chi abbia scritto/detto quello di cui ci si sta informando, è bene chiedere. Se non si riesce a risalire all’autore, è bene trovare altre vie di informazione.
- Che competenza ha l’autore in merito a quello che ha scritto/detto? Una volta che si è riusciti a risalire all’autore della fonte informativa, è bene appurare il suo grado di competenza in merito a quanto ha riportato. Che studi ha effettuato per poter dire quanto ha detto, o scrivere quanto ha scritto? Spesso gli autori hanno delle pagine personali in cui è presente il loro curriculum e/o il loro percorso formativo. Nel caso in cui non sia così, e puoi chiedere direttamente all’autore o a chi lo conosce informazioni in merito alle sue competenze, è bene che tu lo faccia. Poni elevata attenzione al fatto che fornisca informazioni specifiche. Dire: «Mi sono formato con gli esperti del settore» non è per nulla specifico. Non è chiaro chi siano gli esperti, e non è chiaro quanto sia durato il percorso formativo. In tal caso, poni ulteriori domande per reperire tutte le informazioni che ritieni per te utili.
- Quali studi stanno alla base di quello che sto leggendo/ascoltando? Vi è una grande tendenza a fornire dati e parlare di risultati senza citare gli studi da cui tali dati o tali risultati provengono. Se vi è una base di studi a quanto si sta leggendo o sentendo è bene risalire agli articoli che mostrano il modo in cui tali studi sono stati effettuati, in modo tale da comprendere a pieno il modo in cui i risultati sono stati ottenuti e le ipotesi che stanno alla base dell’intera procedura. A volte, dati e risultati vengono citati in contesti completamente estranei rispetto a quelli che caratterizzano le condizioni sperimentali in cui sono stati tratti. Altre volte, vengono citati dati e risultati senza avere alcuna idea sulla loro provenienza. Poni molta attenzione a frasi del tipo: «È dimostrato scientificamente che…». Chi l’ha dimostrato? In che articolo? In che modo l’ha dimostrato? Qual è l’attendibilità statistica del risultato? Queste domande permettono di fare chiarezza dove di chiarezza, spesso e purtroppo, ce n’è poca.
Buona ricerca di informazioni 🙂 !
Un abbraccio,
Mattia