Il segreto dei tre popoli

In un paese lontano, una giovane ragazza viveva in una rigogliosa valle, ai piedi di una grande montagna. Il paese in cui viveva era molto bello: le persone che vi abitavano si conoscevano a rispettavano, e agivano per il benessere del villaggio.

La ragazza non si sentiva felice: sentiva che dovesse esserci qualcosa oltre il villaggio nel quale viveva. Voleva scoprire nuove genti e nuove usanze, e per farlo non sarebbe potuta rimanere ancorata al suo luogo natio. Decise di partire, alla scoperta della gioia.

Nei racconti del suo paese di sentiva spesso parlare delle gesta di grandi personaggi appartenenti a tre diversi popoli: quello del mare, quello delle colline e quello della montagna. Era decisa a raggiungerli tutti, per capire i segreti che li rendessero così grandiosi.

Montagna

Il primo popolo che raggiunse fu quello della montagna. Le sue gambe erano affaticate dopo la lunga salita, eppure sentì le sue energie rinvigorire quando vide la gente di quel popolo. Erano tutti profondamente organizzati, e ognuno degli abitanti era la preziosa tessera di un mosaico che garantiva il benessere comune. Chi tagliava la legna, chi andava a caccia, chi coltivava gli ortaggi, lo faceva per il bene di tutti, e questa armonia si poteva percepire nell’aria. La ragazza si rivolse ad un abitante e gli disse: «Sono una ragazza che viene dal paesino ai piedi della montagna. Sono stupita di fronte alla vostra organizzazione: mi dici per favore qual è la chiave della felicità del tuo popolo?». L’abitante, senza neanche pensarci, rispose subito: «Devi sapere che l’ambiente della montagna è difficile, e senza una profonda organizzazione non riusciremmo a garantire a tutti ciò di cui hanno bisogno. Le risorse ci sono, e riusciamo a beneficiarne grazie all’azione comune. Il nostro segreto è la cooperazione». La ragazza si annotò quanto disse l’uomo, e partì per carpire i segreti della felicità di un nuovo popolo.

colline

Il secondo popolo che raggiunse fu quello delle colline. Il paesaggio che la ragazza si trovò di fronte era molto particolare: le sinuose colline si alternavano rapidamente, tanto che non era possibile vedere molto lontano dalla propria posizione. Finita una collina ne iniziava un’altra, simile alla prima. La ragazza rimane stupita del comportamento degli abitanti di questa regione. La cooperazione era meno accentuata rispetto a quella degli uomini di montagna, eppure tutti parlavano armoniosamente e scambiavano le proprie merci. La ragazza, proprio come tra gli abitanti della montagna, chiese quale fosse il segreto della felicità del popolo, e ricevette la seguente risposta: «Come puoi notare, le colline si alternano rapidamente e la vista di ciascuno di noi è presto limitata. Eppure, se non consideriamo la vista del singolo ma la vista di tutti, tutto il territorio è di nostra conoscenza. Il nostro segreto è la fiducia e l’ascolto».

Mare

Il terzo popolo che raggiunse fu quello del mare. Appena si avvicinò alla immensa distesa blu, iniziò a sentire il profumo del sale, che l’aria dolcemente diffondeva. La struttura del villaggio era diversa da quelle che aveva visto. Alcuni uomini coltivavano, altri pescavano, e ognuno sembrava condurre una vita tranquilla e felice, sulla base di quello che riusciva a procurarsi. Un abitante fornì questa risposta alla domanda sulla felicità: «Come puoi notare, ognuno di noi si procura da vivere come meglio riesce. È anche vero che il mare non è gentile sempre con tutti: nello stesso giorno alcuni prendono molto e altri molto poco. Ognuno dovrebbe quindi condurre una vita diversa, sulla base di quello che si procura. Eppure, abbiamo deciso di premiare l’impegno di tutti con la condivisione e l’empatia».

Raccolti i segreti di tutti i popoli, la ragazza decise di tornare al suo villaggio. Il viaggio di ritorno fu ricco di riflessioni e di pensieri, e verso la fine del cammino notò una casetta, in cui abitava un anziana donna. Costei vide la giovane ragazza, e le chiese: «Cosa porta una giovane fanciulla a camminare in queste terre?». La ragazza le spiegò del suo intento di carpire i segreti della felicità dei tre popoli. La anziana donna allora rispose: «Oh, immagino che loro ti abbiano fornito le medesime risposte che fornirono a me, quanto intrapresi il tuo stesso viaggio: cooperazione, ascolto, fiducia, condivisione ed empatia». La giovane rimase stupita, e la anziana donna continuò: «Immagino che tu abbia riflettuto profondamente su queste parole, e per aiutarti nei tuoi pensieri ti pongo questa domanda: quanti dei valori espressi dai tre popoli comprendono le tua sola felicità e non quella altrui?». La giovane ragazza improvvisamente capì. La donna proseguì: «La vera domanda non è come tu possa essere felice, è cosa tu possa fare per contribuire alla felicità tua e di tutti. Chiediti ogni giorno come puoi contribuire sempre di più alla gioia comune, e agisci secondo questa prospettiva».

La ragazza partì per scoprire quali potessero essere le chiavi della propria felicità, e scoprì delle cose molto importanti. Notò innanzitutto che non esistevano chiavi e non esisteva la sua felicità. Esistevano azioni ed esisteva la felicità comune, nella quale era inclusa la sua. Esistevano valori che potevano aiutarla a percepire se stessa come parte del tutto: cooperazione, fiducia, ascolto, empatia e condivisione.

Da quel giorno, la vita della ragazza fu colma di gioia, perché si focalizzò sul tutto e non su se stessa.

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