Il nostro stato emotivo determina in larga misura l’efficacia delle nostre azioni e dei nostri comportamenti. Senza un’appropriata gestione dello stato, le nostre abilità non si esprimono al massimo delle nostre potenzialità. Possiamo essere i cuochi più bravi del mondo, i più grandi sportivi o i migliori studenti: sta di fatto che queste capacità possono emergere e fluire nei nostri comportamenti solo se siamo in uno stato funzionale affinché ciò avvenga.
Dunque, come puoi influire sul tuo stato, affinché sia allineato ai tuoi obiettivi? Ecco tre pratici consigli:
- Respira. Frequentemente, quando abbiamo delle sensazioni interne non funzionali, tendiamo e modificare la respirazione. La rendiamo più superficiale, dimenticandoci di utilizzare a pieno il diaframma. Tieni a mente quanto sto per dire: la mente influenza il corpo, e il corpo influenza la mente. La relazione è reciproca, quindi puoi intervenire sul tuo stato emotivo con delle modifiche a livello fisiologico. Respira in modo profondo, e porta la tua consapevolezza sul respiro. Diventa un tutt’uno con l’aria che entra e che esce da tuoi polmoni, permettendoti quindi di rilassarti e di connetterti con la tua forza vitale.
- Mantieni una postura aperta. Visto che la mente influenza il corpo, quando ci sentiamo in uno stato poco funzionale spesso tendiamo a chiuderci in noi stessi. Non solo mentalmente, ma anche fisicamente. Si possono notare delle significative variazioni nella postura: la schiena tende a diventare più curva, lo sguardo è rivolto principalmente verso il basso. Dunque, visto che il corpo influenza la mente, possiamo modificare la nostra postura, e influenzare così il nostro stato emotivo. Guarda in alto! Su le braccia! Mantieni una postura più rilassata e più allineata con lo stato emotivo che vuoi vivere!
- Sii un buon regista di te stesso/a. Il nostro stato emotivo è spesso determinato dalla qualità delle nostra rappresentazioni interne. Quando ricordiamo un determinato evento del passato, le sensazioni e le emozioni che provavamo diventano presenti, come se quell’evento stesse avvenendo proprio adesso. Questo processo si chiama ri-accesso emotivo, ed è un processo estremamente utile se lo utilizziamo bene, estremamente improduttivo se lo utilizziamo in modo non funzionale. Ammettiamo che debba fare un colloquio di lavoro. Ammettiamo inoltre che, prima di fare questo colloquio, io acceda mentalmente ai passati colloqui di lavoro che sono andati in modo diverso da come mi aspettavo. Se in tali momenti mi sentivo frustrato o infelice, ricordando tali momenti mi sento frustrato o infelice. Gli stati appena citati sono produttivi, per affrontare un nuovo colloquio di lavoro? La risposta è no. Cosa posso fare, quindi, per affrontare il colloquio di lavoro con uno stato funzionale? Posso ricordarmi di essere il regista di me stesso, e cullarmi in ricordi potenzianti. Posso ricordare momenti in cui ce l’ho fatta! Quei momenti in cui tutto mi sembrava possibile e in cui mi sentivo determinato e ricco di risorse. Ricorda anche tu i momenti in cui ce l’hai fatta, e in cui tutto ti sembrava possibile. Nota come, ricordando questi momenti, anche ora tutto ti sembra alla portata delle tue azioni. Sii un buon regista dei ricordi che richiami nella tua mente e del dialogo che usi con te stesso/a.
Un abbraccio,
Mattia