In questi giorni sto riflettendo molto sul tema del cambiamento.
Il cervello umano ama quello che sa e quello che conosce, ed è per esso energeticamente dispendioso crearsi nuove prospettive e abbracciare nuove abitudini. Da questa tendenza è emerso un importante concetto: quello di zona di comfort. Secondo questa idea, gli esseri umani tendono a promuovere spontaneamente comportamenti che sono già conosciuti e familiari. Non importa se tali comportamenti siano funzionali o no: anche se non lo fossero a pieno, farebbero comunque parte delle nostre risposte abituali nei contesti che viviamo quotidianamente. Anche se esistessero comportamenti più utili, non li metteremmo in atto perché non apparterrebbero al nostro bagaglio di conoscenze.
Le nostre zone di comfort possono metterci in condizione di vivere il cambiamento con attaccamento e con timore. Quando affrontiamo situazioni nuove, possono emergere dentro di noi paura e senso di smarrimento. Possiamo tentare di aggrapparci a quanto ci è noto, e non permetterci così di camminare su nuove strade e di esplorare nuovi sentieri. Ci ritroveremmo così a vivere come abbiamo sempre vissuto, e ad osservare una realtà esterna che inesorabilmente muta senza fare nulla per abbracciare il cambiamento.
Come fare per vivere il cambiamento in modo produttivo? Nella mia esperienza ho trovato assai utili questi spunti, che mi hanno aiutato e mi aiutano ad affrontare questo tema con maggiore serenità.
- Il cambiamento è l’unica certezza. Qualsiasi sia la nostra condizione, possiamo essere sicuri del fatto che cambierà. Qualsiasi appiglio troviamo a cui aggrapparci, prima o poi la vita ci metterà in condizione di vivere nuove sfide e di affrontare nuove situazioni. Di fronte a questa condizione, possiamo decidere se remare contro il cambiamento o fluire armoniosamente in esso. Dunque, la questione non è se cambiare o no. La questione è come affrontare il cambiamento in modo opportuno.
- Dove dirigi i tuoi pensieri? Frequentemente la paura del cambiamento è una costruzione mentale, e nasce dai nostri pensieri. Spesso il timore nasce dalla preoccupazione per il futuro e da una mancata armonia con il momento presente. Grandi cambiamenti, visti da una prospettiva non utile, possono spaventare. È anche vero che ciascun grande cambiamento può essere affrontato con piccoli passi fatti nel momento presente. Focalizzare il proprio pensiero sulle azioni da compiere ora ci aiuta a vedere il cambiamento come un processo graduale, che possiamo vivere con armonia e desiderio di imparare.
- Cosa è per te importante? In un mondo in continuo cambiamento, risulta assai utile sapere cosa conta per noi. Se abbiamo una profonda consapevolezza di cosa vale la pena perseguire nelle nostre vite, sappiamo orientare opportunamente le vele di fronte ai venti del cambiamento e sappiamo come fruire opportunamente delle situazioni che ci capitano.
Che tu possa godere del cambiamento!
Un abbraccio,
Mattia
Per imparare a fluire nel cambiamento è opportuno esercitarsi nelle piccole cose affinchè diventi un’attitudine, un modo di essere. Pretendere di farlo subito su fatti che coinvolgono molto a livello emotivo risulta molto difficile e potrebbe, su un’eventuale non riuscita, scoraggiare profondamente.
Allenarsi nella quotidianità è sicuramente molto utile, fino a farlo diventare una vera e propria attitudine, come dici. È anche vero che ci sono dei cambi di prospettiva e dei modi di percepire il cambiamento che permettono di affrontarlo con risorse completamente nuove 🙂