«Il tempo e l’esperienza mi hanno mostrato come la vita sia un viaggio, non un obiettivo. Spesso uno si focalizza così tanto sul fine da perdere la vita lungo il viaggio, per scoprire, solo troppo tardi, che quando ha scalato una montagna se ne presenta un’altra, un’altra, e un’altra ancora. Che peccato non essersi mai fermati abbastanza a lungo per respirare l’aria nuova, fresca e pulita, e per ammirare la vista spettacolare. Mi chiedo: se la vita è un viaggio continuo, importa se uno “arriva” da qualche parte?»
[Leo Buscaglia, The Way of the Bull]
«Vivere senza darsi un obiettivo significa vivere alla mercé del caso – di un eventuale avvenimento, telefonata, incontro – perché non abbiamo uno standard per giudicare che cosa vale o non vale la pena fare […]. Sono i nostri obiettivi a spingerci avanti, a richiederci di esercitare le nostre facoltà, a infondere energia alla nostra esistenza.»
[Nathaniel Branden, I sei pilastri dell’autostima]
Queste citazioni esprimono due diverse prospettive in merito a come vivere la propria vita.
La prima prospettiva è quella che più comunemente si trova nell’ambito della Spiritualità. La quasi totalità delle religioni mondiali e dei cammini meditativi pongono il proprio focus sull’importanza del momento presente, sull’amore e sulla compassione. Questa prospettiva pone in luce quanto sia importante godersi ogni passo, e assaporare a fondo quello che la nostra vita ci offre nel momento presente.
La seconda prospettiva si trova principalmente nell’ambito del Coaching e della crescita personale. Il paradigma alla base del Coaching è: chiarezza, focus, esecuzione. La chiarezza corrisponde allo sviluppo della consapevolezza su cosa è per sé importante, e sviluppare così obiettivi allineati con i propri valori. Il focus permette di incanalare la propria attenzione su quanto emerso dalla fase di chiarezza, con il fine di elaborare un piano di azione da tradurre poi in pratica con il proprio comportamento.
Queste due visioni sembrano diverse. Il mondo del Coaching si avvale in mondo considerevole della percezione temporale, proiettando la persona nel passato e nel futuro con il fine di delineare la sua rotta. Per il mondo della Spiritualità esiste Ora: esiste questo momento, e se una persona è capace di godere a pieno del momento presente vive la sua vita in modo pieno (essendo essa costituita da una successione di momenti presenti).
Chi ha ragione: Life Coach o maestro Oogway?
Quando si hanno a disposizione due prospettive, conviene conoscerle entrambe. In primis, perché questo garantisce una maggiore scelta comportamentale. Come seconda cosa, perché analizzando a fondo le due prospettive si può scoprire che hanno molti più elementi in comune rispetto alle differenze che le caratterizzano.
Personalmente, ritengo che porsi obiettivi non sempre serva. Ci sono momenti della vita in cui vi sono tanti cambiamenti e tante variabili in gioco. In questi momenti, la propria capacità di fare chiarezza risulta essere influenzata dalla limitatezza della propria percezione attuale. Si rischia di aggrapparsi alle proprie sicurezze e di delineare una strada basata sulle sole cose che sappiamo, quando esse sono una frazione infinitesima di tutto quello che potrebbe generarsi dalle molteplici sfaccettature del cambiamento che sta avvenendo. In alcuni momenti ritengo che valga la pena sedersi e guardare il fiume scorrere, agendo pro-attivamente nei confronti di quello che la vita presenta.
In altri momenti guardare al futuro può essere altamente potenziante. È bello camminare godendosi il momento presente, e questo può essere potenziato dalla consapevolezza che quel percorso condurrà in un luogo che apprezziamo e che abbiamo delineato per noi. Nel fare questo è importante considerare due cose: molte cose non dipendono da noi e spesso la vita cambia le carte in gioco. Pensare che tutto dipende da sé, personalmente, ritengo che sia frustrante e depotenziante. Agire e credere nelle proprie idee è fondamentale, e in contemporanea è importante sviluppare una flessibilità e una resilienza che allineino il proprio comportamento a quello che la vita offre ora. Camminare verso un luogo designato, senza apprezzare il cammino da svolgere, può porre in condizione di rinnegare la gioia di ora per la chimera di un possibile successo futuro.
Ciascuna delle due prospettive ha le sue forze. Prenderle in esame entrambe, probabilmente, crea un effetto sinergico molto potente.
Un abbraccio,
Mattia