Io, chi sono?

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Io, chi sono?

Potrei pensare di essere il mio corpo. Potrei ritener di essere l’attuale agglomerato di atomi che crea la mia sostanza fisica. Atomi che provengono da tutti gli angoli della galassia, che esistono da miliardi di anni e che transitoriamente mi compongono, per poi tornare a comporre nuovi esseri e nuove cose. Sono composto da atomi sempre nuovi, che si danno il cambio per formarmi in diversi istanti temporali. Provengo da tutto, e in tutto fluirò.

Dunque, io, chi sono?

Se non sono il mio corpo, potrei ritener di essere i miei pensieri. Potrei identificarmi con le mie forme di ragionamento. Eppure, le forme di ragionamento sono rapidi soffi di vento, che si susseguono in una sinfonia di melodie. Potrei esser quindi la melodia orchestrata dai miei pensieri? Improbabile. Le melodie cambiano, alzano il tono, si fanno più tranquille, e continuano ad evolvere. Come posso prendere una di esse e pensare che possa caratterizzarmi, quando è labile come un castello di sabbia cullato dalle dolci onde marine? Non credo di essere i miei pensieri. All’inizio di questo paragrafo ho preso in considerazione l’idea di poter essere i miei pensieri, e ora, qualche riga dopo, il mio pensiero è mutato. Poi, i miei pensieri derivano da quello che leggo, da quello che faccio, da quello in cui spero: sono veramente miei? Arrivano dal tutto, e nel tutto fluiscono.

Dunque, io, chi sono?

E se fossi le mie sensazioni, e le mie emozioni? Anch’esse sono come i pensieri. Arrivano, mi fanno sorridere, piangere, gioire, temere, incantare. Eppur non esiste costanza, non esiste una sensazione o un’emozione che mi caratterizzi in tutti gli istanti temporali. Come posso identificarmi con una di esse, quando in alcuni momenti un’altra mi pervade e mi fa vivere? Le mie emozioni derivano da quello che sperimento, e da come lo interpreto. Dipendono da me, ma arrivano dal tutto, e nel tutto fluiscono.

Dunque, io, chi sono?

Le mie convinzioni, i miei valori? Questi mi sembrano più solidi. Sì, potrebbero caratterizzarmi. Come le radici di un albero, le mie convinzioni e i miei valori mi sostengono nelle mie azioni quotidiane, e mi permettono di operare delle scelte. È anche vero che nuovi pensieri, nuove sensazioni possono dolcemente influire su quello in cui credo, e con gentilezza accompagnarlo verso nuovi binari. Quante volte pensavamo che esistesse solo una via di assaporar le cose, per poi ampliare le nostre prospettive e vedere nuovi lidi e nuovi luoghi meravigliosi? Ora credo quello in cui credo. Chi mi dice che in futuro, con nuove idee e nuove prospettive, io non possa ampliare le mie credenze e includere nuovi elementi? Come posso trovare qualcosa che mi identifichi in questa costante evoluzione?

E se fosse proprio l’evoluzione, che mi identifica? Beh, tutto torna. Nulla di costante, nulla di finito, di limitato o di temporalmente circoscritto. Il tutto che si espande e fluisce in più forme. Il tutto che conosce se stesso.

Forse ho capito chi sono. Sono chi scelgo di essere, in ogni istante, istante dopo istante. Nell’operare nuove scelte, si può sempre decidere di essere qualcosa di nuovo. Si possono costruire nuove storie, credere in nuovi lieti fini e si può amare di più. Si possono versare nuove lacrime, mostrare nuovi sorrisi e ascoltare nuove melodie. Qualsiasi momento è ottimo per scegliere chi si vuole essere, e per vivere quel momento in accordo con tale meravigliosa scelta.

Un abbraccio,

Mattia

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