Modello e realtà

Cos’hanno in comune lo studio del mondo scientifico e l’analisi dell’esperienza soggettiva?

Il filo conduttore che accomuna queste due aree, apparentemente diverse, è l’importante differenza tra realtà e modello.

Science

Nella scienza, mediante una serie di modelli matematici e di correlazioni causa-effetto, descriviamo nel modo più accurato possibile il mondo che osserviamo sperimentalmente. Da qui nascono i concetti di gravità, di elettromagnetismo, di energia potenziale, di relatività ristretta: sono dei modelli utili a descrivere quanto ci circonda. Nota bene: nessuno di questi modelli ha la pretesa di dire cosa sia la realtà. Ciascun modello risulta avere la propria efficacia nel descrivere come la realtà funzioni, in accordo con i dati che abbiamo raccolto a livello sperimentale.

Dunque, il metro di giudizio di un modello scientifico non è la sua veridicità: ciascun modello, a priori, è sbagliato. Ciascun modello contiene necessariamente delle semplificazioni che ne permettano la trattazione matematica, in un modo che sia contemporaneamente efficace. Se in futuro dovessimo raccogliere nuovi dati che rendessero obsoleti i modelli usati, verrebbero ideati nuovi modelli, maggiormente coerenti con quanto osservato.

Nel campo della percezione soggettiva ciascuno di noi crea una serie di modelli linguistici, e mediante questi modelli linguistici descrive a se stesso e al mondo le esperienze che ha vissuto. Non solo: i modelli linguistici che creiamo (insieme alle posizioni percettive che scegliamo per osservare i fenomeni) plasmano le nostre convinzioni, quello che riteniamo per noi importante e il nostro senso di identità. Come nel caso dei modelli scientifici, non esistono modelli conoscitivi esatti, e il metro di giudizio per la valutazione di un modello non è la veridicità, ma l’utilità.

Se percepisco il mondo in un modo che non mi è utile, posso modificare le forme linguistiche che uso e posso utilizzare delle posizioni percettive diverse, in modo tale da descrivere quanto mi circonda in un modo più funzionale. Le difficoltà che percepiamo nel cambiamento derivano principalmente dall’attaccamento ai modelli attuali e dalla sovrapposizione che operiamo tra questi modelli e la realtà stessa. Una volta che effettuiamo una distinzione cognitiva tra il modo in cui descriviamo il mondo e il mondo stesso, diamo a noi stessi la possibilità di cambiare.

Un abbraccio,

Mattia

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