Sono sempre stato affascinato dalle olimpiadi. Migliaia di atleti che si sfidano in innumerevoli gare sportive, mettendo a frutto anni di allenamento e profondo impegno. Abbracci, lacrime, amarezza, soddisfazione, cooperazione, entusiasmo: ai giochi olimpici è possibile vedere tutto questo.
Il simbolo di queste olimpiadi è secondo me stupendo. Tre persone che si tengono per mano, formando una figura continua fatta di unione e solidarietà. È una profonda metafora della sportività, della competizione basata su un profondo rispetto dell’avversario e sul desiderio di dare il proprio meglio.
Ecco, secondo me è di questo che si tratta. Dare il proprio meglio e imparare costantemente da quello che si fa. Il confronto, più che con gli altri atleti, e con se stessi. Non è questione di vittoria, non è questione del colore della medaglia che si indossa o del fatto stesso che si indossi una medaglia o no. È questione del proprio impegno e della propria passione. È questione di occhi che brillano, abbracci che scaldano, allenamento costante e miglioramento continuo.
Gli atleti più acclamati sono quelli con le medaglie in mano, inneggiati dal loro paese. Eppure, se c’è una cosa che le olimpiadi ci insegnano, è proprio che lo sport va oltre i confini geografici dei paesi; a mio parere, va anche oltre la vittoria o la sconfitta.
Vincere o perdere sono aspetti che possono donare o privare di immense soddisfazioni e gratificazioni per quanto è stato fatto. È anche vero che, secondo il parere di chi scrive, la cosa più bella è vivere un clima fatto di migliaia di atleti che condividono la propria passione e il proprio ardore per l’attività sportiva. La cosa più bella è unire alle gocce di sudore che scendono le lacrime di soddisfazione per quanto è stato fatto; se tali lacrime cadono su una medaglia bene, se cadono per terra va bene comunque. Perché è proprio su quel terreno che sono state spese le ore di allenamento che hanno affinato le proprie capacità nella disciplina che si ama.
Che lo sport possa essere meraviglioso, e che possa continuare a donare gioia al mondo!
A presto,
Mattia