In quella magica avventura chiamata vita, spesso non tutto sembra rose e fiori. Ti chiedo di notare fin da subito il verbo che ho usato: sembrare, non essere. Il verbo sembrare implica che un avvenimento non felice, anche se sembra tale, prima o poi possa rivelarsi ricco di risorse e di sorprese. Il verbo essere tende invece a conferire staticità, e a farci esprimere un giudizio su qualcosa che non conosciamo fino in profondità.
Cosa cambia se uso sembrare o essere? Che differenza può fare un verbo? Una grande, anzi grandissima, differenza. La differenza tra una vita colma di possibilità da esplorare e una vita circoscritta ai confini mentali da noi verbalmente tracciati.
È proprio su questo verbo (sembrare) che possiamo costruire un nuovo atteggiamento. Un atteggiamento fatto di iniziativa, di possibilità di costruire.
Mettiti nei panni del cervello. Se gli comunichi che una cosa è in un determinato modo, come da ciò può nascere un atteggiamento propositivo? Se è così, è così. Punto. Perché dovrebbe prendersi la briga di rendere malleabile ciò che gli è trasmesso come statico?
Se gli comunichi invece che una cosa sembra avere qualche caratteristica, al cervello probabilmente viene l’acquolina in bocca. Si dice: «Mmm, se sembra così, in realtà quante cose potrebbe essere? Quali sono le altre potenzialità, le altre prospettive?». Eccola la magia: la possibilità di esplorare un fenomeno da più punti di vista, di esaminarlo sulla base di più armoniche e sensazioni!
Ecco, dunque, cosa può arricchire la tua vita. Usa sapientemente il verbo essere, e condisci abbondantemente il tuo linguaggio con il verbo sembrare. Datti il potere della prospettiva, della creazione di scelta, a partire dal linguaggio con cui descrivi ciò che sembra essere la tua realtà. Perché, del sembra, si sprigionano molteplici realtà che possiamo percorrere con l’entusiasmo dei nostri passi!
A presto!
Mattia