5 motivi per non essere vegani (scritti da un vegano)

Orsù, saggi esseri umani scrissero che pare buona cosa mantener la propria mente elastica e ricca del dono della prospettiva. Dal canto mio, che saggio lo ero sol da bambino (quando non avevo idee e concetti preconfezionati), voglio cimentarmi in questa attività: la prospettiva. Qual cosa più difficile, per un vegano, scrivere argomentazioni contro la propria scelta alimentare?

Ebbene, ecco cinque motivi per non essere vegani, scritti da un vegano:

  1. I cibi di origine animale fanno male? Cazzata. Apprezzo poco gli assolutismi e le idee che portano all’estremizzazione, trasferendo agli estremi di una scala ciò che è invece graduale e continuo. Nessuna ricerca scientifica afferma che i cibi di origine animale facciano male, se assunti propriamente e nei quantitativi opportuni. Anche l’acqua può essere letale, se ne bevi dieci litri. Alcuni cibi di origine animale, se mangiati con cognizione di causa, possono apportare all’organismo nutrienti più difficilmente reperibili con una dieta di origine puramente vegetale.
  2. Come la mettiamo col vestiario? Per quanto riguarda il vestiario, è mio impegno mettermi in gioco per acquistare capi che non contengano pelle o altri derivati animali. L’alternativa, però, qual è? Acquistare capi di origine sintetica, fatti prevalentemente a partire da risorse fossili. Ha più impatto ambientale usare la pelle di un animale (morto di morte naturale e che ha vissuto una gran bella vita) o utilizzare i derivati del  petrolio? A te la risposta, io non l’ho ancora trovata.
  3. Tutti possono mangiare vegano? Sebbene a livello statistico una dieta vegana sia ben adattabile al benessere di chi ne fruisce, non so se questa affermazione possa essere estesa alla totalità delle persone. Siamo tutti simili per fisiologia, ma in fondo diversi per biochimica. Probabilmente, per alcune persone, una dieta puramente vegetale potrebbe introdurre carenze correlate alla loro particolare biochimica.
  4. Ovunque si può mangiare vegano? Recentemente ho parlato con un mio amico che ha viaggiato nei paesi dell’Est-Europa e dell’Asia, fino in Mongolia. Mi ha fatto notare come vi siano molti territori inospitali, che supportano solamente forme molto rudimentali di agricoltura. In tali ambienti, in cui il pascolo e l’allevamento caprino dominano, è possibile effettuare un’alimentazione vegana? Senza le comodità moderne e legate al mercato globale, l’alimentazione vegana sarebbe adatta a tutti gli angoli del mondo? Possono gli eschimesi coltivare carote?
  5. Che ne sarebbe della cultura italiana e mondiale? A volte mi chiedo: come cambierebbe il mondo se tutti fossero vegani? Essendo vegano, ho le mie buone ragioni per ritenere che possa evolvere ampiamente in meglio. Da un altro punto di vista, come si modificherebbe la cultura? L’economia italiana, che fonda molto le sue radici nel ramo alimentare, che impatto avrebbe? Si riuscirebbe a creare una situazione economicamente sostenibile, seppur assai diversa da quella attuale? In quanti processi industriali intervengono prodotti di origine animale? È possibile modificarli? Se davvero si vuole un mondo vegano, bisogna pensare ad un importante cambiamento in moltissimi aspetti della società.

Nel prossimo articolo, cinque motivi per essere vegani, scritti da un vegano 🙂 !

A presto!

Mattia

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