C’era aria di festa. Il piccolo Marco poteva sentirla, respirarla. Che fosse il dolce profumo di una frittella, la melodia di una canzone o la maestosa vista di un albero addobbato, tutto testimoniava che il Natale stava arrivando!
Insieme al Natale sarebbero arrivati momenti speciali: pranzi, risate condivise e scherzi. Sorrisi, abbracci, baci, regali. Ecco, il piccolo Marco era particolarmente interessato ai regali. Non vedeva l’ora di mettere le mani su nuovi giochi e nuovi gadget: nella sua letterina era stato molto chiaro, e attendeva impazientemente la notte di Natale.
Caro lettore, puoi immaginare lo stupore di Marco quando, la mattina di Natale, vede sotto all’albero una piccola bustina al posto dei regali che aveva chiesto. Apre impazientemente la bustina e scopre che al suo interno c’è il pezzo di un puzzle. Un pezzo molto strano, molto diverso da tutti quelli che aveva visto in precedenza. Continua a cambiare colore: prima rosso, poi giallo, poi ancora verde. Al momento gli interessa poco: è deluso per i mancati regali, e ancora non sa che ha ricevuto uno dei più grandi doni della sua vita.
I giorni passano e il pezzo di puzzle rimane sulla scrivania di Marco. Chissà, pensa, se Babbo Natale si accorge dell’errore e gli porta i regali che aveva chiesto. All’inizio della scuola mette il regalo in tasca: si sa mai che lo scambio con i regali desiderati avvenga durante un’intervallo, tra una merendina e un succo di frutta.
Accade qualcosa di inaspettato. Un giorno, durante la pausa post-pranzo, Marco vede una sua compagna di classe seduta, con faccia triste e pensante. Immediatamente sente un grande calore nella tasca della sua giacca: il pezzo di puzzle era diventato incandescente. Immagina lo stupore di Marco! Il ragazzo decide di rimettere il regalo ricevuto in tasca, e si allontana.
Nel ritorno verso casa succede qualcosa di simile. Passando vicino ad un palazzo, Marco incontra un’anziana signora che stava trasportando dei pesanti scatoloni. Il pezzo di puzzle si fa ancora incandescente, e Marco ancora una volta si allontana, sbigottito da quello che sta succedendo.
La sera, sdraiato sul letto, pensa. Perché il pezzo di puzzle era diventato incandescente proprio in quei momenti? Cosa voleva dirgli? La risposta non tarda ad arrivare: il calore del regalo era associato a momenti in cui poteva aiutare altre persone. Testa questa sua idea nei giorni successivi e scopre che è proprio così. Se all’inizio era dubbioso sull’ascoltare i suggerimenti del dono, con il tempo Marco impara a percepire i suoi consigli e a metterli in pratica. Che si tratti di aiutare un’anziana signora a portare le borse, di donare una parola di conforto o di scaldare la tristezza con un abbraccio, Marco si mette in gioco per aiutare gli altri.
Nel farlo scopre qualcosa di magico: nell’aiutare gli altri, Marco aiuta anche se stesso ad essere felice. La sua gioia aumenta, affronta le giornate con più determinazione e coraggio e impara ad amare di più.
Un bel giorno, sulla scrivania della sua camera, Marco al posto del pezzo di puzzle trova una lettera. La apre immediatamente e la legge:
Caro Marco,
Quando ho ricevuto la letterina ho pensato che meritassi molto di più di semplici oggetti. Al posto dei regali che mi hai chiesto, ho voluto donarti una consapevolezza maggiore: sei un tassello fondamentale nel mosaico del mondo. Da solo, un pezzo di puzzle può fare ben poco; eppure, unendosi in modo armonioso ad altri, può creare arazzi dalla sconfinata meraviglia. Questo è quello che hai fatto: nel donarti, hai aiutato a completare l’opera di cui tutti facciamo parte.
Il dono ti ha aiutato a comprenderlo, e ora non hai più bisogno del pezzo di puzzle. Quel calore, che sentivi nella tasca della tua giacca, si è trasferito nel tuo cuore. Ora è lui che dovrai seguire, con speranza e fiducia.
Un abbraccio,
Babbo Natale
Marco si affaccia alla finestra, con le lacrime agli occhi. Sente un calore nel suo petto, consapevole che un cuore che scalda ha il potere di rivoluzionare il mondo.