Leggere e rilassarsi, con una distesa d’acqua davanti a sé, aiuta a pensare. Questo pomeriggio, mentre davo un po’ di pane avanzato alle papere (il lago di Zurigo ne è pieno), mi sono ritrovato in un turbinio di sensazioni.
Guardare quelle papere, così in armonia con la Natura, ha risvegliato in me una sorta di senso di meraviglia per il mondo. Così presi dall’avvicendarsi della vita moderna, spesso capita che diamo per scontate le meraviglie della Natura.
Sai che, se noi uomini dovessimo creare da zero una cellula, non sapremmo da dove partire? Certo, sappiamo descriverla con i potenti mezzi della biologia, della chimica, della fisica e della matematica. Eppure, ho la sensazione che queste prodigiose vie non riescano comunque a svelare a pieno la magia che pervade ciò che sperimentiamo ogni giorno. Per quanto scopriamo e capiamo, il mistero è molto più ampio della luce della nostra attuale conoscenza.
In questa cornice, forse, il viaggio assume più importanza della meta. In una società basata sul raggiungimento di obiettivi, è saggio colui che coglie la meta più ambiziosa o colui che, nel camminar verso una meta che sente propria, si gode il percorso? La mia personale esperienza mi fa sentire più vicino alla seconda idea.
Fare qualcosa per migliorare ogni giorno. Portare un sorriso dove c’è tristezza. Ringraziare le meraviglie della vita. Donare agli altri. Gioire nei momenti felici, sperare e fluire nei momenti difficili.
Forse è tutto qui. Forse non c’è bisogno di andar in alcun luogo, se il luogo più prezioso in cui possiamo allenare la felicità è la nostra mente. Forse è tutto qui, se le meraviglie dell’esistenza di schiudono quando il nostro atteggiamento ammette il percepirle come tali.
Un abbraccio,
Mattia
Queste sensazioni di trasporto sono magnifiche. Mi capita sopratutto osservando elementi più minuscoli e insignificanti: come una foglia paragonata all’intero bosco, una formica frettolosa sull’immensità di questa terra o un infinità di sassolini che compongono una montagna.
Trovo proprio in questo la grandezza dei saggi orientali, pare che non smettono mai di meravigliarsi di quello che ci circonda.