«E vissero tutti felici e contenti.»
Nella magia dell’infanzia, tra castelli incantati e paesaggi fatati creati dall’immaginazione, quante volte abbiamo sentito questa frase?
Molte fiabe e favole finiscono così: l’eroe di turno affronta possenti sfide, conquista la principessa e vive una vita gioiosa e ricca.
Non è sorprendente che, una volta adulti, confrontiamo la nostra vita con questi canoni e non ci sentiamo i principi della nostra vita; constatiamo piuttosto che siamo costantemente posti di fronte a nuove difficoltà. La sfida inizialmente mette paura, ci pone fuori dalla nostra zona di comfort e ci chiede di affrontare qualcosa di nuovo e sconosciuto.
Eppure, è proprio in questa uscita dalla zona di comfort che risiede l’acquisizione di nuove prospettive. È proprio questo movimento oltre il noto che ci mette costantemente in condizione di imparare e di crescere.
A volte viene da pensare che la vita senza sfide sarebbe più semplice. Adagiati sulla comoda sedia dell’attuale consapevolezza, osserveremmo la vita e i fenomeni con prospettiva costante.
Eppure, chiunque viva presto impara che l’unica costante della vita è il cambiamento. Un cambiamento che non può essere affrontato con qualcosa di statico e che richiede piuttosto una continua evoluzione.
Sulla base di questa consapevolezza, l’arte della gioia risiede forse nel muoversi con grazia nella corrente del cambiamento. Risiede nell’imparare a nuotare con nuovi stili, sempre disposti all’apprendimento e sempre pronti ad ampliare quello che già conosciamo. È inverosimile pensare di vivere senza difficoltà; è invece verosimile prenderne consapevolezza e basare la nostra gioia sulla persona che gradualmente diventiamo nell’affrontarle. Non è questione di quanto grandi siano le sfide, ma di quanto grandi diventiamo noi nel superarle.
Questo crea un grande cambiamento: ampliando la nostra prospettiva, possiamo diventare grati dei momenti difficili, grati delle cadute, grati dei fallimenti, grati delle ferite. Nell’affrontarli, ci troviamo di fronte alla possibilità di diventare qualcosa di più e di schiudere le nostre meravigliose possibilità.
Un abbraccio,
Mattia