Sì, ogni 50 articoli festeggio e ti coinvolgo nei festeggiamenti.
Scrivere è una passione che è nata e che nel tempo si sta consolidando. Con le parole si possono condividere idee, emozioni, pensieri, dubbi. Si può far nascere un sorriso e si può creare una bufera.
Che le parole abbiano un forte potere lo si sa da tempo. Senza l’uso del linguaggio il nostro potere di descrivere il mondo sarebbe affievolito e primariamente confinato alla percezione sensoriale. Verrebbe a mancare l’intricata trama descrittiva e narrativa che collega i vari avvenimenti della nostra esistenza, quell’intreccio che conferisce alla vita un senso tutto nostro.
Con la parola ci rendiamo liberi e schiavi.
Liberi di esplorare nuove possibilità, di creare futuri non ancora immaginati e di sondare con la nostra immaginazione possibilità sconfinate. Liberi di trovare nuovi modi di descrivere quanto viviamo, di aprire una finestra per respirare aria nuova e di vedere il mondo con occhi diversi.
Schiavi di idee già esistenti, di un passato che esiste solo nella nostra testa ma che temiamo possa ripetersi inalterato. Schiavi del verbo essere, che in un mondo in cui l’unica costante è il cambiamento trasforma il dinamico in statico. Schiavi di un modus operandi preconfezionato, che ci fa credere a quanto sentiamo senza metterlo in discussione.
Il potere non è dato tanto dall’intrinseca possibilità, ma dell’uso che si fa di quella possibilità. Come l’acqua può generare uno tsunami o energia idroelettrica, così la parola può distruggere o può aiutarci a coltivare i nostri pensieri.
Perché dedicare un post alla parola? Perché, sebbene la usiamo da millenni, abbiamo ancora molto da imparare (e re-imparare). Troppi giovani si sentono demoralizzati per le parole che gli sono state rivolte. Troppi adulti vivono una vita limitata dalle barriere invisibili delle parole che altri hanno usato nei loro confronti.
È tempo di prendere consapevolezza che quello che diciamo ha una portata immensa. È tempo di imparare ad utilizzare la parola con un solo scopo: arricchire le nostre vite e quelle altrui, fornendo feedback costruttivi ed esaltando le meraviglie che ogni giorno viviamo ma delle quali, spesso, sembriamo dimenticarci. È tempo di usare la parola per creare un mondo migliore: un mondo in cui gli abbracci superano il potere delle armi.
A presto,
Mattia