Pizza. Mandolino. Mafia.
Spesso, scherzando, si dice che queste sono le ragioni per cui l’Italia è famosa all’estero. Spesso si sente di italiani che si comportano in modo buzzurro durante le vacanze in paesi stranieri.
Spesso, quando si commenta la nostra situazione politica, sembra di far riferimento ad un libro di barzellette piuttosto che ad uno di storia.
Così, tra inefficienze, scandali e situazione lavorativa precaria, ci chiediamo perché il nostro paese sia in queste condizioni. Non facile trovare risposte: il problema è complesso e va affrontato ad un corrispondente livello di analisi.
Eppure mi vien da dire, sempre più forte, che il nostro paese è straordinario. Perché?
Perché siamo creativi. Sappiamo immaginare cose nuove, e a volte è proprio la nostra indole emotiva che svolge un ruolo primario in questo processo generativo.
Perché siamo aperti e cordiali. A volte ci insultiamo e prendiamo a schiaffi, ma molte più volte ci abbracciamo e tocchiamo. Teniamo gli uni agli altri e facciamo di tutto per proteggere i nostri cari.
Perché siamo artisti. Non parlo solo di opere pittoriche o maestose sculture: mi riferisco piuttosto all’arte di vivere la quotidianità (a volte difficile) con un sorriso e con una speranza nel cuore.
Insomma, tutte quelle caratteristiche che sembrano debolezze si rivelano in realtà i nostri più grandi punti di forza. Quella passionalità che a volte ci fa essere irrazionali è anche quella forza che ci da il potere di sognare cose che ancora non esistono.
«Sono italiano/a» può essere detto in molti modi. Con un sussurro che il vento porta via, con un tono indeciso nella voce e con un certo timore nel cuore. Eppure, dalla mia prospettiva, può e deve essere detto con un tono di fiducia. Può e deve essere detto con un tono caldo e cordiale, che riconosce nei nostri più grandi confini le nostre più maestose potenzialità: quelle di amare, credere e sperare.
Sono italiano e ne sono orgoglioso.
A presto,
Mattia