Ieri sera ho assistito al concerto di Zucchero, a Zurigo.
È stata un’esperienza per certi versi magica. Mi hanno stupito sia la qualità della sua voce (da registrazione in studio) che l’incredibile competenza e armonia dei musicisti.
Al di là delle canzoni e al di là del cantante in questione, mi sono trovato a riflettere sulle meravigliose qualità della musica. Tutti i protagonisti sul palco si divertivano: era come se fossero una grande famiglia, dove i movimenti di uno si orchestravano in modo perfetto con quelli dell’altro.
In un mondo spesso fatto di contrasti e divisioni, la musica è un elemento che unisce e che ci ricorda la nostra comune natura umana. È un qualcosa che ci tiene stretti, vicini. È un collante che ci fa stare abbracciati gli uni agli altri.
Amore. Ecco la parola chiave che i musicisti ben riescono ad impersonificare nelle loro azioni; ogni canzone è per noi un memento, affinché come specie umana possiamo fare lo stesso con le nostre azioni di ogni giorno.
Più passa il tempo più mi stanco delle guerre e dei conflitti. Mi sembrano un qualcosa di futile, un eco del nostro passato da primati che possiamo e dobbiamo acquietare con le nostre doti emotive e razionali. Un qualcosa che possiamo superare, per creare una realtà che trascenda gli opposti e che armoniosa si abbracci ai ritmi naturali, di cui siamo parte.
Per quanto siamo forti e intelligenti, la nostra prospettiva è limitata. Non possiamo cogliere il tutto e ci fermiamo ai confini di quanto ci mettiamo in grado di percepire. Confini che possono essere continuamente ampliati, affinché nel nostro modo di vedere il mondo sempre più (o sempre meno, a seconda dei punti di vista) possa essere incluso.
La musica in questo può aiutarci. È una forza che può aiutarci a sperare, a crescere e a sentirci vicini. Questa, a volte, é anche chiamata magia.
A presto,
Mattia