Buio e Luce – Connessione ed interdipendenza

«Gianni, ieri ti ho fatto l’esempio della matita.»

«Lo ricordo: la produzione di una singola matita dipende da una moltitudine di persone.»

«Esatto. Questo concetto, a mio parere, ci mostra quanto dipendiamo gli uni dagli altri. I vestiti che indosso, le tazze che usiamo per bere i nostri caffè, il caffè stesso: sono tutti frutti del lavoro e dell’impegno di altre persone, di cui possiamo a nostra volta beneficiare.»

«È questo che intendi con il concetto di interdipendenza

«Sì. Da soli, oggi, riusciremmo a far ben poco. È bene che ognuno abbia un sentiero che sente proprio, in cui possa esprimere se stesso con slancio vitale; allo stesso tempo, è bene che impariamo che tali nostri sentieri si intersecano necessariamente con quelli percorsi da altre persone. Una volta che riconosciamo questo, possiamo lasciar andare la competizione e iniziare a collaborare.»

«Cosa mi dici invece sull’altro concetto di cui avevi parlato, quello di connessione

«Per rispondere a questa domanda, Gianni, è bene che ci immergiamo nuovamente nei concetti di libertà-da e libertà-per. Abbiamo visto che l’uomo, per trovare il proprio sentiero, sente prima lo slancio a liberarsi da vincoli esterni che sente come opprimenti. In questo consiste la libertà-da: pensiamo che essere liberi significhi seguire la voce del nostro ego, senza restrizione di sorta. Eppure, ben presto, ci accorgiamo che i desideri dell’ego sono fluttuanti. Dunque, che base solida possiamo usare come caposaldo del nostro agire? Ecco che emerge il ruolo dei più profondi valori umani: amore, compassione, fratellanza, gioia. Lasciamo che questi valori ci illuminino e che plasmino il nostro agire: da qui emerge la libertà-per. Il nostro agire viene da noi, emerge dalla nostra unicità; allo stesso tempo, si allinea al flusso del tutto. C’è qualcosa di più grande di noi stessi, che orienta il nostro percorso.»

«E come, dai concetti di libertà-da e libertà-per, emerge la connessione?»

«È solo quando lasciamo andare i capricci dell’ego, che riconosciamo che tutte le altre persone stanno effettuando esattamente lo stesso percorso. Se siamo troppo impegnati a guardare noi stessi, a malapena riusciamo a scorgere le meraviglie che esistono al di fuori di noi. Dunque, una volta che i nostri comportamenti sono plasmati da valori profondi, vediamo che anche le altre persone cercano una bussola. Alcuni viaggiano senza bussola. Altri hanno preso in prestito una bussola da altre persone, e solo dopo tempo si accorgono che non mostra la direzione della loro unicità. Altri arrancano, faticano, ma sono determinati ad esplorare ed indagare la costruzione della loro bussola personale: ci metteranno tempo, ma il percorso sarà straordinario. Gianni, il nostro ruolo è aiutarci gli uni gli altri, sentirci vicini: le differenze che percepiamo sono minuscole rispetto all’infinità che ci accomuna. Ricorda: l’amore è il processo col quale riconduciamo gli altri dolcemente a loro stessi.»

«Umberto, mi sembra che abbiamo tutti gli ingredienti: consapevolezza di mente e cuore, collaborazione, soddisfazione, interdipendenza, connessione.»

«Sì, mi sembra un ottimo insieme di qualità. Abbiamo parlato della società attuale e della società che possiamo costruire; da domani vedremo che strade possiamo percorrere per passare dalla prima alla seconda.»

Fuori dal bar degli uccellini cantano, i fiori sbocciano e il mondo si esprime nella sua bellezza.

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