«Umberto, mi sembra che, rispetto al nostro programma iniziale, abbiamo discusso praticamente tutto. Abbiamo analizzato quei tre atteggiamenti della società attuale che risultano poco produttivi: disinformazione emotiva, capitalismo e consumismo, indebolimento dello spirito. Abbiamo poi visto delle nuove vie, che consistono nella consapevolezza di mente e cuore, collaborazione e soddisfazione, connessione ed interdipendenza.»
«Sì, Gianni. Abbiamo parlato di tanti temi. È per questo motivo che, per una settimana, non mi vedrai. Sento il bisogno di pensare, elaborare ulteriormente tutti questi concetti dentro di me. Solo allora, sarò pronto per tornare qui da te e riassumerli nuovamente, con maggiori indicazioni pratiche su come mettere in atto quel cambiamento di cui la società ha bisogno.»
«Sette giorni? E cosa farai?»
«Mediterò. Lascerò che la mia mente mi mostri nuove vie. Tu, nel frattempo, riguarda tutti gli appunti che hai preso. Esaminane la coerenza e, se trovi punti deboli, parlamene apertamente.»
«Va bene Umberto. Quindi ci vediamo nuovamente lunedì prossimo, l’11?»
«Sì. Intanto tu approfitta della riapertura del 4 Maggio per visitare i parenti stretti, rispettando tutte le norme igienico/sanitarie e le regole di distanza sociale. Abbiamo bisogno di essere vicini gli uni agli altri in questa sfida: anche se non ci è possibile una vicinanza fisica, quella emotiva è comunque a noi sempre accessibile.»
Umberto si alza, saluta Gianni e torna lentamente verso le scale sul retro. Il suo bastone segna il ritmo dei suoi passi, che riecheggeranno nuovamente nel bar dopo una settimana di introspezione.