«Gianni, ieri mi hai detto che le tue attuali abitudini alimentari sono piuttosto diverse da quelle raccomandate dalla commissione EAT-Lancet.»
«Sì, Umberto. Mi piace mangiare, e diciamo che a volte mangio un po’ a caso: apro il frigo, vedo quello che c’è e preparo qualcosa di veloce, dopo una lunga giornata di lavoro.»
«Certo, i ritmi lavorativi attuali spesso non permettono di passare lungo tempo in cucina. Vorrei condividere con te dei piccoli accorgimenti, per introdurre nuove abitudini alimentari nella vita di tutti i giorni.»
«Sono tutt’orecchi.»
«Il primo è il seguente: chiedi a te stesso l’intenzione positiva del modo in cui mangi attualmente. Sai, le statistiche della commissione EAT-Lancet mostrano come il consumo di cibi zuccherati o prodotti di origine animale, in alcune aree del mondo, è ben superiore a quello consigliato. Se si vuole operare un cambiamento, è bene che comprendiamo le ragioni emotive che stanno dietro a quello che facciamo ora. Può essere piacere per il buon sapore di alcuni cibi, abitudine, desiderio di vicinanza che colmiamo con il nostro piatto preferito. Mettiamoci in ascolto con noi stessi e lasciamo che emerga l’intento delle nostre abitudini alimentari. Tieni conto, Gianni, che alcune tipologie di cibi sono anche molto ambite dal nostro corpo.»
«In che senso, molto ambite?»
«Sai, cibi ricchi di zuccheri o di grassi fanno leva sulla nostra tendenza a mangiare quanto più possiamo. Per alcuni versi, la nostra mente è la stessa di quando vivevamo nelle caverne: allora non c’era la grande abbondanza di cibo che c’è oggi. Per questo motivo, abbiamo sviluppato una predisposizione verso il fatto che, quando c’è cibo che stimola i nostri sensi in dolcezza e gusto, è bene che lo mangiamo, perché domani potrebbe non esserci più.»
«Capisco. Quindi, dalla tua prospettiva, il primo passo è mettermi in ascolto con me stesso e capire le intenzioni positive dietro le mie attuali scelte alimentari.»
«Esatto. Una volta che tali intenzioni positive emergono, puoi incanalarne l’energia in nuove abitudini che diano nutrimento vitale al tuo corpo. Consiglio di iniziare dalla dispensa: ultimiamo quei cibi che sono poco gentili verso la nostra salute, e introduciamo gradualmente nuovi alimenti più allineati alle raccomandazioni. Cereali integrali, legumi, e il frigo pieno di frutta e verdure di stagione!»
«Umberto, se ben ricordo, ho letto che ci vuole un certo tempo a cucinare legumi e cereali integrali. Sai, ora spesso cucino di fretta: come faccio a trovare quel tempo?»
«Non ho una risposta precisa. Quella che posso condividere, è l’importanza di uno specifico atteggiamento: quello di esplorare. Sfidiamo le nostre abitudini, e troviamo modi di organizzarci che siano compatibili con le nostre vite. Se cuciniamo, una sera, un po’ più di legumi e cereali integrali, possiamo tenerli via anche per i giorni dopo. Le verdure, spesso, richiedono solo una cottura veloce. Ci sono sicuramente modi per mangiare bene e in accordo con gli impegni che abbiamo nella nostra vita: sta a noi esplorare e trovarli.»
«Dopo posso trovare delle ricette, o delle linee guida per affrontare questo percorso?»
«Domani, Gianni, condividerò con te una serie di libri e risorse che possono aiutarti a intraprendere questo percorso.»
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